Agrigento, stakanov del gettone: 1.133 riunioni nel 2014
Lavorano, ah quanto lavorano. Al Comune di Agrigento questo 2014 se lo ricorderanno come uno degli anni più impegnativi della loro storia: i consiglieri eletti hanno svolto un'attività febbrile, continua, incessante, avanti e indietro, indietro e avanti, riunione dopo riunione, su e giù per le scale del palazzo, dentro e fuori le stanze municipali, senza fermarsi mai, estate e inverno, domeniche e feste comandate. Risulta infatti al 15 dicembre che le sei commissioni permanenti si siano riunite complessivamente 1.133 volte. Proprio così: 1.133 volte. In media, dunque, si sono svolte 3 riunioni di commissioni al giorno, ogni giorno dell'anno, Ferragosto e Natale compreso. Roba da Premio Stakanov del consigliere comunale. Peccato solo che i risultati non siano all'altezza di cotanto sforzo. Nella classifica dei 107 capoluoghi di provincia, pubblicata a inizio dicembre dal Sole 24 Ore, infatti, per qualità della vita la città di Agrigento risulta mestamente 107esima. Cioè ultima. Possibile che con tutte quelle riunioni non si sia riusciti a risolvere nulla? Nemmeno un problemuccio? Nemmeno per sbaglio? Macché. La prima commissione si è riunita la bellezza di 213 volte per parlare di sviluppo e occupazione: purtroppo però non è stato per nulla utile né allo sviluppo né all'occupazione. La terza commissione si è riunita addirittura 225 volte per parlare di servizi sociali e sanità: purtroppo però non è stato per nulla utile né ai servizi sociali né alla sanità. E così via per il traffico, l'ambiente, la cultura, lo sport, le finanze... Alla fine il bilancio è clamoroso nei numeri e drammatico nei fatti: 1.133 riunioni in sede alle istituzioni. Ma se i consiglieri comunali si fossero trovati al bar a giocare a biliardino, forse, i risultati sarebbero stati migliori. IL CONFRONTO Per fare un confronto, infatti, siamo andati a vedere che cosa succede nelle altre città, quelle in cui non c'è tutta questa voglia di lavorare, quei Comuni un po' sfaticati, lassù al Nord, per esempio, dove non c'è traccia del febbrile attivismo che ha rapito gli eletti al municipio di Agrigento. A Trento, per esempio, la commissione bilancio in un anno si è riunita 18 volte, quella che si occupa dell'ambiente pure, il massimo dello sforzo lo ha fatto la commissione lavori pubblici: 29 riunioni. In tutto le commissioni permanenti di Trento hanno totalizzato 109 riunioni, cioè una ogni tre giorni. All'incirca un decimo di quanto accumulato in Sicilia. E sapete come si è classificata Trento nella classifica delle città più vivibili stilata dal Sole 24 Ore? Seconda. Non vi sfuggirà il nesso: ad Agrigento gli Stakanov del Consiglio comunale si sono riuniti 1.133 volte e la città langue all'ultimo posto per vivibilità, a Trento gli sfaticati del Consiglio comunale si sono riuniti appena 109 volte e la città brilla in cima alla classifica. Che cosa se ne può dedurre? Che meno i consiglieri comunali lavorano meglio è. Dunque, avremmo un suggerimento per loro: vadano a zonzo, organizzino partite di calcetto, si diano allo shopping o alla pesca subacquea, diventino assidui frequentatori di giardinetti o di bocciofile, facciano quello che credano, insomma. Ma per cortesia: che non lavorino più. Lo facciano per noi. Stiano lontano dalle commissioni. Evitino le riunioni. E forse anche Agrigento rifiorirà… Se poi non rifiorisce, per lo meno risparmierà qualcosa. I consiglieri comunali che vanno a zonzo o alla bocciofila, oltre a essere più produttivi di quelli che vanno in commissione, infatti, costano anche meno. Facciamo due conti? Il gettone di presenza per ogni consigliere ad Agrigento è pari a 50,34 euro. Soldi che scattano ogni volta che la commissione si riunisce, fosse anche solo per qualche minuto, il tempo di stringersi la mano e prendere un caffè. Una commissione che si riunisce 213 volte costa dunque alla collettività 53.612 euro, una commissione che si riunisce 225 volte costa 56.632 euro. Non sono cifre da poco per un bilancio comunale. Anzi. «È uno sperpero di denaro pubblico esagerato», dice Marcello La Scala, attivista 5 Stelle agrigentino che ha lanciato la battaglia senza quartiere contro gli Stakanov farlocchi. Sicuro: uno sperpero esagerato soprattutto se confrontato con i risultati ottenuti con simile e frenetica attività… UN BANCOMAT E allora? Allora sicuramente le istituzioni vanno salvaguardate, la democrazia è importante e l'antipolitica è becera, per carità: non vorremmo inquietare il presidente Napolitano. Ma vedendo questi dati a noi viene il sospetto che chi offende le istituzioni siano quei consiglieri che hanno trasformato il Consiglio comunale in un bancomat per il loro borsellino, e non chi denuncia questa vergogna. E se i cittadini hanno poca fiducia nella politica, forse è perché vedono che i politici, persino quelli del loro municipio, si comportano così. Cioè usano i soldi di tutti per esclusivo interesse personale. E arrivano a organizzare 1.133 riunioni in commissione non perché vogliono risolvere i problemi della città. Ma solo perché vogliono risolvere il problema del loro stipendio. di Mario Giordano