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Lombardo azzera la giunta

"Riscriverò il programma"

Silvia Tironi
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Le elezioni europee hanno azzeratola giunta regionale della Sicilia. Raffaele Lombardo, presidente dellaRegione e leader dell'Mpa (Movimento per l'autonomia), ha infatti deciso dimandare a casa tutti i suoi assessori. ”. La decisione non è altro chel'epilogo degli scontri all'interno della maggioranza di centrodestra, tra ilgovernatore e, soprattutto, il Pdl che, con l'Udc, non ha mai nascosto lacrescente insofferenza nei confronti dell'esponente autonomista. Lombardo ha assicuratoche "non ribalterà le alleanze" ma ha manifestato la ferma intenzionedi "riscrivere il programma". Ha quindi invitato "tutti gliassessori a presentare le loro brave dimissioni. Sei o sette lo hanno già fatto- ha annunciato Lombardo - gli altri lo faranno a breve, spero. Si riparte dacapo con un governo per l'autonomia e lo sviluppo. Non c'è dubbio - ha proseguito-, questa casa va rasa al suolo e ricostruita. Riscriveremo un nuovo programmache dovrà essere sottoscritto da chi starà in giunta ma che dovrà essererispettato anche in Aula da chi fa parte di questa maggioranza. Radiamo alsuolo per ricostruire". L'unico assessore che dovrebbe avere il postosalvo è Massimo Russo, assessore alla Sanità, per il resto si vedrà dopo leelezioni: la giunta guidata da Lombardo è costituita da una coalizione di cuifa parte anche l'Udc, che alle prossime consultazioni elettorali corre da solo,e dunque il presidente della Regione aspetterà il risultato sancito dalle urneper ripartire le cariche. Nel frattempo Lombardo si sta preparando perorganizzare un governo tecnico che permetta all'attività amministrativadell'isola di continuare normalmente. Ma la Regione Sicilia non rimarrà alungo senza una giunta, assicura: “Quarantotto ore e avremo una giunta in gradodi operare”; una giunta che “sarà composta da forze politiche e da esterni. Potrannoanche tornare tutti, ma dovrà essere firmata una cambiale perché ci sia unacoerenza assoluta. L'unico caso in cui potranno contestarmi sarà quello che nonho fatto l'interesse del popolo siciliano. In quel caso hanno il diritto disaltarmi addosso. Per il resto, ho il dovere di pretendere coerenza, sintonia,collaborazione”. La scelta del governatorenon è piaciuta affatto a Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, che loinvita a “deporre per un momento l'arma propagandistica e ragionare insieme alPdl: la Sicilianon è una regione che si può giocare in vista delle elezioni. Essa rappresentaun punto importante del nostro territorio, sul quale occorre fare riflessioniserie, e non inserite in un contesto di propaganda elettorale”. E non è certo d'accordocon la scelta di Lombardo neppure Alessandro Pagano, deputato del Pdl: “L'azzeramentodella giunta regionale siciliana è la prova concreta che ha perso la testa. Speriamoora di ritrovare il dialogo nell'interesse della Sicilia, mettendo al bandoritorsioni e diffidenze”. Per l'opposizione parla Leoluca Orlando, portavocedell'Italia dei Valori: “La coalizione di Lombardo è ormai implosa sopraffattadalle troppe promesse non mantenute, dai troppi interessi affaristici edall'eccesso di consensi ottenuti pagando, estorcendo e mettendosi sotto laprotezione dei boss mafiosi”.  “È successo tutto in nottata", diceGianni Di Stefano, segretario cittadino dell'Mpa di Ragusa; "moltiassessori sono impegnati a farsi la campagna elettorale e non pensano aiproblemi dell'isola”. “L'iniziativa del presidente Lombardo era inevitabile -prosegue Di Stefano - perché si stava rischiando la paralisi. La vecchiapolitica cerca sempre di prevalere sul rinnovamento e sulle riforme. Lombardoha avviato un progetto di cambiamento, mi auguro che lo porti avanti con laformazione di una giunta istituzionale.

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