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La storia di Katharina Miraslowa: dal carcere alla moda

L'ex-ballerina, condannata 21 anni e 6 mesi per l'omicidio di un imprenditore di Parma, è libera dal 2102 grazie all'indulto

Sebastiano Solano
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Dal carcere alla moda, passando per la filosofia teoretica: è la storia di  Katharina Miroslava, l'ex-ballerina polacca condannata per l'omicidio dell'industriale Carlo Mazza avvenuto del 1986, che in un'intervista a Il Giorno ha dichiarato di voler riprendersi la propria vita coltivando la sua nuova passione, ossia la moda, creando una linea di borsette ispirata al carnevale di Venezia, nonchè di proseguire con gli studi in filosofia teoretica, forse consigliata da Padre Andrea e Suor Gabriella, che nel tempo sono diventati i suoi amici più intimi.   La storia - Della morte dell'industriale parmense, ucciso con due colpi di pistola nel febbraio del 1986, furono accusati Katharina e il suo ex-marito, secondo la sentenza l'autore materiale del delitto. Di matrice economica il movente: Carlo Mazza, infatti, avrebbe intestato all'ex-ballerina, sua amante, una polizza assicurativa di un miliardo di lire. Assolti in primo grado, i due furono condannati in appello, condanna confermata in Cassazione. Fu catturata nel 2000, dopo anni di latitanza, e condannata a una pena di 21 anni e 6 mesi, finiti di scontare, tra l'indulto del 2003 e quello nel 2006, nel 2012.   La rinascita - Ora, dopo 12 anni, la rinascita. Katharina, che si è sempre professata innocente, collabora con la cooperativa Il Cerchio, per la quale è impegnata nella realizzazione di una linea di borsette, mettendo così in pratica le conoscenze acquisite negli anni di prigione, durante i quali si è diplomata in "Tecnica dell'abbigliamento e della moda". In carcere ha dovuto sopportare le angherie e le ritorsione delle compagne di cella, ma ora - dichiara - "ho solo voglia di arricchire me stessa, la mia vita e quella di chi mi sta intorno".

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