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Rischio attentati, ecco come difendersi da un assalto

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Eliana Giusto
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Da Parigi al Mali, gli ultimi attentati ci hanno insegnato che i terroristi dell'Isis colpiscono luoghi pubblici come ristoranti, teatri, stadi, alberghi. Ma come dobbiamo comportarci se ci troviamo in un posto preso d'assalto da un gruppo di terroristi? Un alto ufficiale delle teste di cuoio italiane, che vuole restare anonimo, spiega al Giornale: "Ci sono delle regole auree, anche se non è facile gestire il panico: è importante non urlare, lamentarsi o fare gesti inconsulti. Anche i terroristi sono sotto pressione e hanno il grilletto facile". "Non scappare se si ha la sfortuna di essere loro vicino. Insomma, non mettersi in mostra". Se si è sicurissimi di non essere visti si può "chiamare il numero di emergenza col telefonino" ma attenzione: "Senza parlare. Abbandonare il cellulare con la comunicazione aperta, dall'altro lato potranno acquisire informazioni utili. Ed evitare assolutamente di scattare foto o girare video". Con i terroristi "bisogna essere accondiscendenti nei limiti del possibile. Loro tenteranno di ammassare gli ostaggi per poterli controllare, se si riesce a evitarlo senza rischi è meglio, ma senza mettere a repentaglio la propria vita. Altrimenti, buttarsi a terra e tenere la testa bassa anche per evitare eventuali colpi sparati ad altezza uomo". Ovviamente se si è vicini ad una via di fuga "bisogna approfittarne. Va bene infilarsi nella botola per scendere nel sottopalco di un teatro o in altri nascondigli. Ma non tutti i contesti sono uguali. Comunque, bisogna cercare di stare più lontano possibile dalla minaccia". Porte e finestre "possono essere i punti d'ingresso per un blitz e quindi è probabile che i terroristi mettano gli ostaggi proprio là. Ma sono pericolose, anche se l'irruzione delle teste di cuoio avvenisse in altro modo perché potrebbero essere usate come diversivo". Se un ostaggio riesce a scappare è bene che esca "con le mani sulla testa, è il segno più evidente che non si è armati, e seguire con attenzione le istruzioni degli addetti all'evacuazione. Poi, fornire informazioni, se è possibile, come il numero dei terroristi, le armi, come sono vestiti, che lingua parlano...". 

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