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Roma, 31enne in carcere per aver infettato le partner con l'Hiv: "Giocavo alla roulette russa"

Federica Scano
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Sapeva di essere sieropositivo ma ha continuato a pretendere di avere rapporti sessuali non protetti. Valentino T., impiegato romano 31enne originario di Caltanissetta, è finito in carcere il 24 novembre su ordine del gip Alessandro Arturi con l'accusa di lesioni gravissime volontarie e permanenti.  Il terrore - Dal 2006 al 2014 ha contagiato sei donne, che aveva conosciuto via chat o tramite i social network, pur essendo consapevole di avere l'Hiv. Per questo il gip ha respinto un'istanza di scarcerazione presentata dal difensore del detenuto. Secondo gli inquirenti le donne infettate sono certamente di più, tutte dai 22 ai 30 anni e anche una giovane all'epoca 14enne, e ora la polizia sta cercando di rintracciarle. Il pubblico ministero aveva avviato le indagini otto mesi fa con la denuncia di una ex fidanzata. Le sue parole - "Non volevo fare del male è stata una leggerezza, credevo non sarebbe successo. Non ho mai forzato nessuna, a loro andava di farlo così", dichiara Valentino dal carcere di Regina Coeli. "È qualcosa con cui puoi convivere. È come avere a che fare con la roulette russa", a volte va male, spesso no. "Ho vissuto con la maggior parte di queste donne, eravamo innamorati, facevamo colazione in cucina al mattino: perché avrei dovuto fargli del male?", convinto che alla roulette russa si possa anche scampare.

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