Cerca
Logo
Cerca
+

Il "magico mondo" dei sondaggisti:chi sono, come e quanto guadagnano

Le rilevazioni hanno monopolizzato l'attenzione politica fino allo scorso 8 febbraio. Ma come lavorano questi stregoni dei numeri? Vivono di sole elezioni?

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Ne abbiamo la testa piena, satolla, anche se è dallo scorso 8 febbraio che non ne circolano di nuovi. Poi in verità ne escono, di sondaggi, ma l'effetto-tempesta degli ultimi giorni di campagna elettorale in cui erano consentiti è terminato. Per capirsi, dal 20 giugno 2012 all'8 febbraio 2013 (la deadline prima delle elezioni di domenica e lunedì) sono state pubblicate 518 ricerche condotte da 30 società. Ma chi sono, i sondaggisti, e cosa fanno quando non ci sono le elezioni di mezzo? Dove girano i soldi - Qualche interessante risposta ce l'ha fornita un articolo di Giuseppe Sarcina su Sette. Un dato su tutti: questi stregoni dei numeri, nonostante le apparenze, non si arricchiscono con la politica. Il motivo? I soldi si fanno in altri modi, con altre indagini: quelle sulle abitudini alimentari in particolare, sfruttate dalle multinazionali per non fallire nel lancio dell'ultimo snack. Ecco le cifre. In Italia il mercato dei sondaggi vale 500 milioni di euro, in Europa 5 miliardi e nel mondo 18 miliardi (nel Vecchio Continente chi spende di più è la Francia, nel mondo Stati Uniti e, in rimonta, la Cina). In Italia gli incassi fruttati dai sondaggi politici non superano i 5 milioni di euro, pari a un centesimo del totale europeo. Le spese - L'istituto Piepoli, a Sette, spiega che fattura 5 milioni all'anno e soltanto 500mila arrivano dalla committeza interessata alla politica: tutto il resto arriva da aziende o istituzioni. Anche l'illustre Mannheimer spiega di "non campare con la politica, che copre non più del 20% del fatturato di Ispo". Poi c'è la fida Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, che riporta un mercato di circa 300 milioni che derivano da elezioni e dintorni. Poi ci sono le spese per le ricerche. In media, un'indagine condotta su un campione di 1.500-2mila intervistati, può costare tra i 5mila e i 7.500 euro. Un intervistatore telefonico, in media, viene pagato tra i 10 e i 15 euro all'ora (gli intervistati, invece, non vengono retribuiti).

Dai blog