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Imprese, lo Stato ha 150 miliardi di debiti. Napolitano: "Si sblocchino i pagamenti"

Indagine choc: nel 2010 i debiti commerciali degli Enti locali con i fornitori erano di 136 miliardi. Il Colle: "Indispensabile sollevare le aziende da questa crisi"

Giulio Bucchi
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Lo Stato italiano ha nei confronti delle imprese un debito reale lordo di 150 miliardi, il 10% del Pil. Il dato choc, riportato dal Corriere della Sera, emerge da uno studio di Emanuele Padovani, professore di Public Management all'Università di Bologna, per conto del gruppo di consulenza Van Dijk: per l'esattezza, a fine 2010 le Regioni avevano debiti commerciali verso i propri fornitori pari a 68,8 miliardi di euro, i Comuni 48,4, le Provunce 19.6, per un totale di 136,9 cresciuti  appunto di altri 15 miliardi nel 2012.  Il monito di Napolitano - Anche per questo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che mercoledì mattina ha ricevuto al Quirinale il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ha lanciato un monito forse tardivo: "E' indispensabile sollevare le imprese da una pesante condizione anche sul piano delle disponibilità finanziarie". Servono dunque, secondo il Colle, "urgenti misure come quelle volte a rendere possibile lo sblocco dei pagamenti dovuti dalle Pubbliche amministrazioni ad una vasta platea di aziende". Il numero uno di Viale dell'Astronomia, si legge in una nota diffusa dal Quirinale, ha manifestato al Capo dello Stato "profonde preoccupazioni per il rischio di un'ulteriore acutizzazione, a breve termine, in assenza di tempestivi concreti interventi, della crisi delle attività produttive e dell'occupazione". Preoccupazione, si legge, "pienamente condivisa" dal presidente che invita partiti e futuro governo a "porre i problemi dell'economia reale" al centro della loro attenzione.

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