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Strage Brindisi, Vantaggiato: "Non volevo fare del male. L'obiettivo era il tribunale"

Così in aula l'attentatore della Morvillo-Falcone: "L'obiettivo era il Tribunale, ma c'erano troppe telecamere. Ma non volevo fare del male"

Sebastiano Solano
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"Era un gesto dimostrativo, se avessi voluto fare del male avrei azionato il telecomando quando è arrivato vicino al cassonetto un uomo con cinque ragazze, invece ho aspettato che si allontanassero e entrassero a scuola, solo dopo ho azionato la bomba ma non mi sono accorto che stavano arrivando altre ragazze". Lo ha dichiarato davanti ai pm del tribunale di Brindisi Giovanni Vantaggiato, unico imputato per aver messo la bomba davanti alla Scuola media Morvillo-Falcone in cui perse la vita la giovane Melissa Bassi.  L'obiettivo era il tribunale - Dopo aver bucato per 7 volte l'invito a comparire dei pm che si occupano dell'indagine, Guglielmo Cataldi e Cataldo Motta, l'uomo si è oggi presentato sul banco degli imputati, dove i giudici gli hanno contestato almeno tre dichiarazioni rilasciate in sede d'interrogatorio. Vantaggiato ha poi spiegato ai pm che il vero obiettivo non era la scuola ma il tribunale: "Avevo subito un danno, era stato come un pugno nello stomaco", precisando di avere portato le tre bombole davanti alla scuola verso 1.30 di notte e di non averle ubicate vicino al Tribunale "perchè c'erano troppe telecamere". Quindi ha ribadito di aver agito da solo, specificando: "Ho imparato a costruire gli ordigni esplosivi sulle pagine dell'enciclopedia. Ho usato nitrato di potassio, zolfo e carbone".  L'altro attentato - Vantaggiato ripercorre poi tutte le fasi che lo hanno portato all'orribile gesto. E alle insinuazioni dei pm che gli chiedono se per caso non fosse d'accordo con Parato per la strage lui ribatte: "Non è vero che eravamo d'accordo con Parato, lui era un truffatore. Anche i carabinieri me lo avevano detto". Cosimo Parato è un imprenditore agricolo  che fu vittima di una esplosione, anche in questo caso comandata a distanza, il 24 febbraio del 2008. L'uomo riportò conseguenze fisiche molto gravi e invalidanti. I due procedimenti sono stati unificati.  I rapporti con Parato - Con Parato aveva dei rapporti d'affari poichè Vantaggiato, imprenditore del settore della distribuzione di carburanti, gli vendeva gasolio agricolo. Un mese prima del 19 maggio 2012 Parato era stato condannato in primo grado per truffa dal Tribunale di Brindisi, proprio in seguito alla denuncia presentata dall'imputato. Ma questo non lo aveva soddisfatto. Per il risarcimento danni si sarebbe dovuto aspettare la causa civile. Vantaggiato ha spiegato di aver fatto l'attentato alla scuola, vicina al Tribunale, per la rabbia per quella  sentenza "Con la legge non ho risolto nulla", ha spiegato. La rabbia per il torto subito - "C'erano altre  persone che mi hanno truffato, compreso un maresciallo dei carabinieri  di cui mi fidavo, ma che non sono state condannate dal Tribunale. Avevo rabbia per il torto subito. Non ce l'avevo nè con la scuola, nè con le ragazze". Vantaggiato ha spiegato di essere stato truffato più volte: "In un caso per 10 mila euro, un'altra per 3500 euro". Quindi ha aggiunto che 15 giorni prima dell'esplosione ai danni di Parato aveva organizzato un altro attentato ai suoi danni, cui però avrebbe rinunciato all'ultimo momento "per la presenza della moglie e di un'altra persona" della vittima

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