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Dal 18 giugno via alla riforma del condominio I lavori di ristrutturazione si pagano prima

Ma con la crisi la norma chiesta dai costruttori per evitare i ritardi nei pagamenti potrebbe bloccare molti interventi

Eliana Giusto
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  C'è molta preoccupazione fra i costruttori per l'entrata in vigore della riforma del condominio, prevista per il 18 giugno che impone il pagamento anticipato dei lavori di ristrutturazione e di rifacimento di tetti e facciate. Riporta il Corriere della Sera che la norma era stata fortemente voluta dai costruttori stessi per evitare così il problema del ritardo dei pagamenti ma ora, vista la crisi, si teme che questo tipo di tutela possa essere controproducente o addirittura ritorcersi contro. I condomini infatti d'ora in poi, se vogliono eseguire interventi di manutenzione straordinaria, devono costituire in anticipo un fondo pari all'importo dei lavori. "Ma oggi - spiega Pietro Membri, presidente dell'Anaci, l'associazione nazionale degli amministratori immobiliari - appare pressoché impossibile da attuare se la si interpreta in modo letterale: in condominio si fa fatica ad accantonare i soldi per il Tfr dei custodi, è ben difficile pensare che un'assemblea decida di pagare in anticipo decine di migliaia di euro". A questo punto la soluzione potrebbe essere la fideussione o il prefinanziamento bancario che comunque porta costi in più che in un momento di grave crisi come questo sono sicuramente un problema per chi deve mettere mano al portafoglio.  Leggi l'approfondimento sulla riforma dei condomini

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