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Ecobonus: sgravi fiscali sull'Irpefa chi compra elettrodomestici e caldaie

Passa al Senato l'emendamento che permette la detrazione del 50% su lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie. La detrazione arriva al 65% per le pompe di calore

Nicoletta Orlandi Posti
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Chi acquista un frigo, una lavatrice, una lavastavoglie o un forno può detrarre dalle tasse il 50% del suo valore. L'aula del Senato ha approvato l'emendamento alla legge sugli ecobonus che estende le agevolazioni delle ristrutturazioni anche ai grandi elettrodomestici e non solo ai 'mobili'. Il bonus, solo per chi effettua anche lavori, vale per 10.000 euro di spesa che si aggiungono ai 96.000 euro del tetto già previsto per gli incentivi. Non solo. Viene estea la detrazione al 65 per cento anche per le caldaie e gli impianti a pompe di calore. Il governo ha tolto dal decreto la dicitura che rendeva esplicito l'intervento per gli elettrodomestici "a libera istallazione" ma lo sconto non è limitato ai soli elettrodomestici da incasso, bensì ai "grandi elettrodomestici". Questi, inoltre, dovranno però avere almeno un consumo energetico di classe A+ (A per i forni). Il cambio di formulazione, poi, ha poi reso "aggiuntiva"' rispetto al tetto dei 96.000 euro previsti per i lavori di ristrutturazione, la somma di 10.000 euro di spesa (e quindi di 5.000 euro di sconto da spalmare in 10 anni) che potrà essere utilizzata per l'acquisto di mobili o degli elettrodomestici cosiddetti "bianchi".  Sono "risorse che consentiranno di sostenere un comparto importante, contribuendo in questo modo a dare un sostegno deciso al made in Italy" ha dichiarato Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico. "Si tratta di un impegno notevole del governo in questa difficile congiuntura economica - ha detto la Vicari - nell'investire per il rilancio e lo sviluppo. Questa misura contribuira' senza dubbio a finanziare tutta la filiera collegata alla produzione ed installazione delle pompe di calore, producendo effetti positivi su tutto l'indotto". L'aula del Senato ha anche accolto l'emendamento che limita al 10% l'aumento dell'Iva previsto sui prodotti dei distributori automatici di cibi e bevande. L'emendamento riduce l'aggravio che nel testo originale del decreto era previsto l'aumento dell'Iva al 21%.

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