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La Finanza setaccia i locali vipBliz nei luoghi di villeggiatura

Centinaia di controlli nelle mete turistiche più esclusive: da Portofino a Capri, da Taormina a Porto Cervo

Nicoletta Orlandi Posti
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Le vacanze sono il periodo migliore per beccare tanti ricchi, tutti insieme, nei locali lussuosi delle località di villeggiatura vip. E così la Guardia di Finanza ha scelto il primo weekend di agosto per dare la caccia all'evasore piombando durante la movida notturna nelle discoteche, gioiellerie, spa e ristoranti di molte e rinomate cittadine turistiche. Da Porto Cervo a Capri, da Portofino a Taormina passando per Gallipoli e Santa Margherita Ligure tra tra venerdì e sabato sera sono stati effettuati infatti un centinaio di controlli in base a una preventiva approfondita attività di analisi del rischio basata su elementi informativi presenti in Anagrafe Tributaria (ma anche derivanti dalla conoscenza del territorio) che hanno fatto emergere anomalie e assenza di controlli negli ultimi anni. Si è trattato comunque, di una serie di operazioni che rientrano nella normale attività di presidio del territorio. Le ispezioni si sono svolte in locali come discoteche, spa, bar e ristoranti e anche gioiellerie. A Capri sono stati controllati 15 esercizi, a Portofino e Santa Margherita Ligure, 10 a Porto Cervo e Porto Rotondo 14 esercizi, tra discoteche, alcuni con lido, ristorante e bar incluso, gioiellerie e spa. A Taormina, Cefalù e Catania solo 5 esercizi mentre numerosi locali sono stati messi al setaccio a Iesolo e Sottomarina di Chioggia, ben 26. Inoltre, l'attivita' degli ispettori si e' concentrata in varie localita' pugliesi: Monopoli, Molfetta, Bari, Torre a Mare, Margherita di Savoia, Bisceglie, Barletta, Fasano, Ostuni, Mesagne, Peschici, Vieste, Mattinata, Siponto, Lecce, Gallipoli, Porto Cesareo, Cutrofiano, Taranto, Leporano, in tutto sono state visitate 36 strutture. La reazione - Barche in fuga da Porto Cervo. A scoraggiare i proprietari delle imbarcazioni, stando a quanto riferito da chi sull'isola ci lavora, sarebbero i controlli fiscali che negli ultimi anni hanno subito un'accelerata soprattutto nelle più rinomate località turistiche italiane. "Molti nostri clienti vengono a pranzo o a cena nel nostro locale e poi se ne tornano in Corsica - spiegano dal ristorante 'Clipper' di Porto Cervo - Ci sono molto meno barche rispetto al passato, c'è meno gente. E' ovvio che se fossero evasori sarebbe controllarli, ma molti vivono questi controlli con 'angoscia', non necessariamente perchè non sono in regola con il fisco, e quindi preferiscono portare le loro barche all'estero". La Sardegna sarebbe penalizzata anche dai costi del viaggio per i turisti che arrivano autonomamente e che, in tempi di crisi, non tutti possono affrontare. "Molti turisti, scoraggiati dai costi, si dirigono in altre località. Purtroppo in questo siamo più sfavoriti degli altri". Commentando l'operazione dell'Agenzia delle Entrate, dal ristorante spiegano: "Non c'è niente di strano, siamo abituati ai controlli, sono normalissimi, nella stagione capita da una a quattro volte".

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