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Yara, arrestato il presunto mitomane: diceva di averla uccisa

Yara Gambirasio

Il 60enne si è presentato all'Eco di Bergamo, poi è stato fermato. Avrebbe scritto lui il messaggio in chiesa

Eleonora Tesconi
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E' stato preso l'uomo che, qualche giorno fa, aveva inviato una lettera indirizzata a Don Antonio Citterio, cappellano dell'ospedale di Rho, raccontando di essere a conoscenza di molti fatti relativi all'omicidio di Yara Gambirasio, e che, lo scorso 3 agosto, aveva lasciato sul registro dei visitatori del presidio ospedaliero un biglietto in cui chiedeva perdono a Dio, affermando di essere l'autore dell'omicidio della ragazza di Brembate di Sopra. Nella mattinata di venerdì 9 agosto, l'uomo, un 60enne bergamasco, ex collaboratore di giustizia, ora senza protezione - non si chiama "Mario", il nome con cui aveva firmato il biglietto -, si è presentato nella redazione dell'Eco di Bergamo per raccontare tutto ciò che sapeva. Poco dopo è scattato l'arresto. La polizia sta già effettuando gli accertamenti, ma è quasi certo che si tratti di un mitomane. La cabina telefonica dalla quale era partita la chiamata all'ospedale di Rho, con cui l'uomo voleva accertarsi che la sua lettera fosse arrivata al giusto destinatario, era situata davanti a palazzo Rezzara, sede de L'Eco.

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