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Senato, ok a ddl Nitto Palma: sanzioni per i magistrati "non terzi"

Antonio Esposito

In Commissione Giustizia Pd e M5S battuti dai voti di Pdl, Lega e Scelta civica. I grillini: "Legge vergogna". L'ex ministro: "Ce l'hanno chiesta Colle ed Europa"

Giulio Bucchi
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"Al Senato ddl Nitto Palma passa con maggioranza diversa da quella di governo. Si applica stesso ragionamento riguardo voto giunta elezioni?". E' il deputato del Pd Roberto Giachetti a dare lettura politica maliziosa a quanto accaduto oggi in Commissione Giustizia di Palazzo Madama, dove è stato approvato tra le polemiche della sinistra il ddl cosiddetto "anti-Esposito". Il testo, firmato dal presidente di commissione Francesco Nitto Palma (Pdl), che si è astenuto dal voto, regola la responsabilità disciplinare dei magistrati e il trasferimento d'ufficio per quei magistrati "che rendano dichiarazioni con le quali, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali". Se una norma del genere fosse stata già in vigore lo scorso luglio, per esempio, il presidente della Cassazione Antonio Esposito incappato in un'intervista-gaffe al Mattino sulla condanna di Silvio Berlusconi avrebbe rischiato immediate procedure disciplinari a proprio carico. Per ora, invece, ha aperto un fascicolo il Csm con esiti decisamente più clementi. Tra l'altro, tre membri del Consiglio superiore della magistratura vorrebbero già ora l'archiviazione. Per ora, però, si va avanti. Nitto Palma: "Non strumentalizzate" - In Commissione Pd e Movimento 5 Stelle hanno votato per la soppressione della norma proposta dall'ex ministro della Giustizia Nitto Palma, ma l'assenza del membro di Sel e il voto congiunto, favorevole, di Pdl, Scelta civica e Lega Nord hanno portato all'approvazione del Ddl. "Una legge vergogna, la affosseremo in Senato", affermano i grillini. "Il M5S non mistifichi la realta, il mio ddl è stato auspicato da Napolitano e dal Csm - è la replica di Nitto Palma -. Al senatore Cappelletti del Movimento 5 Stelle mi limito a ricordare che, come scritto nella relazione al disegno di legge, l'intervento normativo di tipo disciplinare sulle dichiarazioni fuori misura rese da parte dei magistrati ai giornalisti era stato auspicato dal Csm e dallo stesso presidente della Repubblica in uno dei suoi interventi al Csm". Nessun legame, precisa il senatore azzurro, col caso Esposito-Berlusconi: "Onde evitare ogni equivoco o strumentalizzazione - spiega -, il disegno di legge è stato da me presentato ad inizio legislatura, non si tratta quindi di un emendamento dell'ultima ora come erroneamente detto dal senatore Cappelletti, è identico ad altro  disegno di legge già presentato dal sottoscritto nella scorsa legislatura nel dicembre 2011". La questione politica resta. Se il Pdl si è sentito in dovere di votare contro l'alleato di governo Pd per la legge sulle toghe, forse il Pd ora avrà un alibi in più per votare "contro coalizione" in Giunta per le elezioni, a fianco di grillini e sel, per mandar a casa il Cavaliere.  

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