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La Rai pignorata dall'impresa di pulizie: "Settantasei mila euro di debiti"

Loro non pagavano i dipedenti, e la tv non pagava loro: ma a rimetterci sono i lavoratori, in 40 senza stipendio

Francesca Canelli
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Pochi giorni fa, un ufficiale giudiziario si è presentato in via Perini, nella sede di Trento della Rai. In mano aveva un avviso di pignoramento per 76 mila euro firmato dal giudice delle esecuzioni della città trentina su richiesta dell'avvocato Sonia Guglielminetti. Il conto è stato presentato dall'impresa di pulizie adetta agli uffici della tv nazionale. Una quarantina i lavoratori impiegati per conto della Tecno Brill, ex Brillrover, mai pagati dalla Rai nonostante il loro impegno nel pulire la sede. Per evitare di veder pignorate telecamere, computer e apparecchiature per il montaggio, la Rai è stata costretta a sborsare i 76 mila euro. Ma, come riporta il giornale web Trentinocorrierealpi.it, si è riservata la possibilità di presentare opposizione.  I fatti - La diatriba in realtà andava avanti da molto tempo. E ad andarci di mezzo sono stati i lavoratori: da molti mesi la Rai non pagava la Tecno Brill, che aveva vinto una gara di appalto, perché questa non pagava gli operai. In questo modo, la Rai ha accumulato un debito di 139 mila euro nei confronti dell'impresa. Nel frattempo, la Tecno Brill non si è vista confermare l'appalto per le pulizie della sede Rai di via Perini e così ha lasciato a casa una quarantina di lavoratori. Dipendenti che sono stati licenziati dopo che avevano lavorato per mesi senza stipendio, senza neanche ricevere il Tfr. I lavoratori si sono rivolti alla Cgil e all'avvocato Guglielminetti che, per cercare di far recuperare loro qualcosa, ha proceduto al pignoramento presso terzi. In altre parole è andata a cercare i soldi della Tecno Brill lì dove c'erano. Ovvero i suoi crediti. La Rai aveva smesso di pagare proprio perché le norme prevedono che l'ente appaltante deve farsi garante del fatto che l'appaltatore sia in regola con i pagamenti nei confronti dei propri dipendenti. Però, l'emittente pubblica, non ha ritenuto di dover rispondere alle richieste dell'avvocato Guglielminetti. Così ha atteso per qualche mese. Ma nel frattempo i quaranta lavoratori licenziati dalla Tecno Brill hanno continuato a tirare avanti senza soldi e l'avvocato è andato avanti con il pignoramento presso terzi del credito della Tecno Brill. Per il momento, il legale ha scelto di pignorare beni per un valore di 76 mila euro per garantire un primo gruppo di 12 lavoratori. Poi andrà avanti con il resto del credito della Brill Rover, ovvero 63 mila euro. 

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