Cerca
Logo
Cerca
+

Pamela Mastropietro, Oseghale non è accusato di omicidio. Le carte segrete: come hanno ridotto il suo corpo

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Morta per overdose, o a colpi di mannaia. Manca ancora la certezza sulle cause del decesso di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi a Macerata. Per questo motivo Innocent Oseghale, che continua a definirsi innocente, non è stato accusato dal Gip di "omicidio", ma di occultamento e vilipendio di cadavere. Lo spacciatore nigeriano ha detto di essere scappato dopo che Pamela era rimasta vittima di un'overdose, eppure il giudice è convinto che a smembrarne il corpo sia stato lui, insieme al secondo indagato, un altro spacciatore nigeriano amico di Oseghale.  Leggi anche: Pamela fatta a pezzi, chi è il secondo indagato I dettagli dalle carte dell'autopsia, pubblicate in esclusiva dal Tempo, lasciano esterrefatti. Sul corpo di Pamela i due nigeriani avrebbero compiuto ogni tipo di nefandezza. L'hanno "mutilata", dissanguata, lavato i vari pezzi con sostanza a base di cloro e infilati nelle due valigie. Prima però le hanno tagliato la testa, asportato le mammelle, il bacino e il monte di Venere, tagliato le mani e diviso in due parti le braccia e le gambe. Un orrore talmente bestiale da far perdere alcuni pezzi del corpo, come il collo e una porzione dell'organo sessuale della 18enne. Non basta questo, e nemmeno la certezza che i due nigeriani le hanno dato la dose di droga (forse) fatale, però, per far guadagnare ai due spacciatori una incriminazione per omicidio.

Dai blog