Papa Francesco, denuncia contro la residenza estiva ai Castelli Romani: "Scarica liquami nel lago"
A pochi giorni dall'arrivo di Papa Francesco, caos per la residenza estiva ai Castelli Romani. Tutta colpa di una tubature che finisce nel Lago Abano: la presunta irregolarità, rivela Il Messaggero, è denunciata in un esposto presentato alla Procura di Velletri da Giampiero Tofani, un ex vigile del fuoco in pensione residente a Castel Gandolfo sul lungolago. Leggi anche: Ratzinger, la spaventosa lettera: "Molto presto..." Tofani descrive nel dettaglio una ciclopica tubazione di scarico che parte da sotto il muro di cinta della struttura religiosa e che scende in verticale per circa 400 metri lungo il pendio boschivo fino a raggiungere le sponde del Lago Albano. Inaccettabile, se così fosse, poiché il sito è a protezione speciale e tutelato da numerosi vincoli ambientali. La denuncia, si apprende, è supportata da un dossier fotografico con primi piani della tubazione: si vede del liquido che finisce in una sorta di canalone fino a raggiungere le coste del lago, dopo essere passato per circa 40 manufatti in muratura chiusi con coperchi in cemento. Il caso scoppia, come detto, a pochi giorni dall'arrivo di Papa Francesco ad Ariccia per il ritiro nella Casa del Divin Maestro, dove si tratterrà per degli esercizi spirituali dal 18 al 28 febbraio. Nell'esposto contro la sua casa, l'ex vigile del fuoco fa riferimento anche ai recenti episodi di apparizione di cumuli di schiuma nel lago ed al fatto che secondo le ipotesi formulate di recente dal professore universitario de La Sapienza Agostino Messineo si tratterebbe o di fenomeni naturali oppure di qualche scarico abusivo.