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Pamela Mastropietro, l'ultimo orrore: nigeriani, smembramento di gruppo

Eliana Giusto
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Sono stati interrogati ma non ancora fermati i due nigeriani indagati nell'inchiesta sull'omicidio di Pamela Mastropietro. Si tratta di due uomini, uno rintracciato a Milano e l'altro a Macerata. Secondo gli inquirenti sono state più persone ad aver agito sul corpo della ragazza (smembrata e i suoi pezzi chiusi in due trolley) e dalla seconda autopsia emerge anche che almeno uno di loro avesse delle capacità specifiche. Leggi anche: Fermati altri due nigeriani: possibile omicidio di gruppo Ed è proprio sul nigeriano rintracciato a Milano e sui suoi trascorsi lavorativi che si concentra l'attenzione degli inquirenti: avrebbe infatti le competenze tecniche usate per compiere lo strazio sul corpo di Pamela dopo la morte. Ieri venerdì 9 febbraio era arrivato a Milano con la moglie. Lei, riporta il Corriere della Sera, potrebbe aver lavato via il sangue dall'appartamento con i dieci litri di candeggina comprati da Innocent Oseghale. Ma è solo una ipotesi.  La coppia nigeriana è stata rintracciata grazie al sofisticato sistema di rilevamento dei telefonini cellulari: "Con questo qui abbiamo chiuso il caso", avrebbe detto uno dei carabinieri marchigiani a un collega milanese. Non si sa se scherzasse o dicesse sul serio.

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