Il giudice multa chi protesta contro i profughi
La giustizia che non t' aspetti, quella che condanna chi chiede il rispetto delle leggi ma snobba chi viola le regole, colpisce ancora. Ed è un colpo, quello della Procura di Bergamo, molto basso, ben al di sotto della cintura. Perché la magistratura della cittadina lombarda ha condannato Walter Semperboni, 46anni, residente a Lizzola e Giovanni Migliorati, 36 anni, di Castione della Presolana per violazione del testo unico di pubblica sicurezza per manifestazioni organizzate senza informare in anticipo la Questura. Non per altro. Leggi anche: Vittorio Feltri: vi spiego perché i ricchi non sono razzisti Le proteste «incriminate» sono andate in scena alla fine di luglio dell' anno scorso a Castione della Presolana. Oggetto della protesta l' annunciato arrivo di richiedenti asilo all' hotel Spampatti al Passo della Presolana. All' epoca dei fatti contestati dalle toghe ai due manifestanti il comune ospitava già 56 immigrati, un numero nettamente al di sopra del quantitativo indicato dall' accordo stretto tra Anci e Viminale secondo il quale è prevista una distribuzione di 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti. «La nostra è una località turistica», spiegava allora Migliorati, «e la convivenza tra i migranti e i villeggianti potrebbe essere un problema. Il nostro comune ha già adempito al proprio dovere ospitando un numero più alto di quanto previsto. Con questi blocchi stradali non vogliamo creare disagio ma è l' unico modo, forse, per essere ascoltati». Per molto meno, ovvero senza blocchi stradali, comuni come Capalbio e altre località di vacanza care alla sinistra radical chic hanno indotto il governo a dirottare da altre parti gli immigrati. Evidentente in Valseriana sono figli di un Dio minore. Tornando alla giustizia che non t' aspetti Semperboni e Migliorati sono stati condannati a pagare una multa di 1.185 euro, sempre che non facciano ricorso. «Sono rimasto molto colpito, nulla è stato fatto se non manifestare in modo educato e civile», dice Semperboni, «se qualche inciviltà si è perpetrata è stata fatta ai danni dei manifestanti con lancio di tazzine finite poi sul suolo pubblico, sarebbe utile capire se pure il signore sia stato sanzionato. Detto questo mi chiedo se lo stesso trattamento sia stato posto in essere contro la manifestazione tenutasi dai migranti 15 giorni fa in quel di San Simone in Val Brembana visto che la Procura è la stessa». Ecco, appunto. Quando ad inscenare blocchi stradali e proteste di piazza sono gli immigrati, magari perché non vedono Sky o il pasto non è di loro gradimento la magistratura non sembra avere la stessa solerzia. Evidentemente il Codice non è uguale per tutti. «Ringrazio chi con messaggi, chi dicendosi pronto ad aiutarmi economicamente e chi con una ricarica di 50 euro», chiosa Semperboni, «mi ha fatto sentire la propria vicinanza». Chissà se anche questo è un reato. di Enrico Paoli