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Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"

Giovanni Ruggiero
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Da cinque anni il pontificato di papa Francesco ha diviso in due anime ben distinte i fedeli cattolici e i teologi: c'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Difficile trovare mezze misure, soprattutto nel vasto mondo di commentatori che criticano l'operato di Bergoglio sin dal giorno della sua elezione. Un mondo che ha inevitabilmente scatenato degenerazioni vicine all'insulto, attraverso ad esempio l'uso dei pettegolezzi, che è ciò che più lo ha colpito, come ha lui stesso confessato nei colloqui con i gesuiti del Cile e del Perù riportati su La Civiltà Cattolica e anticipati in estratto dal Corriere della sera. Leggi anche: L'appuntamento doloroso ogni venerdì, cosa è costretto a fare il Papa A proposito dei pettegolezzi sul suo conto, papa Francesco dice che lo "rattristano. Accade spesso nei mondi chiusi - ha aggiunto - Quando accade in un contesto di sacerdoti o di religiosi, a me viene da chiedere: ma come è possibile? Tu che hai lasciato tutto, hai deciso di non avere accanto una donna, non ti sei sposato, non hai avuto figli... vuoi finire come uno scapolone pettegolo? Oh, mio Dio, che vita triste!". Leggi anche: Socci durissimo: "La vergogna di avere un Papa menzognero" Secondo Bergoglio quelle che appaiono come resistenze ai cambiamenti in atto nella Chiesa sono "in realtà una reazione che nasce da un fraintendimento... Quando invece mi rendo conto che c'è vera resistenza, certo, mi dispiace". In fondo il dibattito tra i teologi non si è mai spento neanche dopo il Concilio Vaticano II, a distanza di decenni. Quelle resistenze, secondo il Papa: "Hanno questo significato: relativizzare, annacquare il Concilio. Mi dispiace ancora di più quando qualcuno si arruola in una campagna di resistenza. E purtroppo vedo anche questo. Non posso negare che ce siano, di resistenze. Le vedo e le conosco. Ci sono le resistenze dottrinali. Per salute mentale io non leggo i siti internet di questa cosiddetta 'resistenza'. So chi sono, conosco i gruppi, ma non li leggo, semplicemente per la mia salute mentale. Se c'è qualcosa di molto serio, me ne informano perché lo sappia".

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