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Pamela Mastropietro, nel giorno della sua morte una telefonata tra il nigeriano e la compagna

Matteo Legnani
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È stata riascoltata in qualità di persona informata dei fatti Michela Pettinari, compagna di Innocent Oseghale. La donna, alla quale è intestato il contratto d'affitto oltre alle utenze dell'appartamento in via Spalato 124 a Macerata dove è stata uccisa Pamela Mastropietro, da tempo non abitava più col nigeriano che ora è accusato di omicidio e vilipendio di carattere. Ma i due, che insieme avevano avuto una figlia lo scorso aprile (ma la patria potestà gli era stata sottratta dal giudice per i problemi mentali di lei e le accuse di spaccio a lui) si sentivano ancora abbastanza di frequente. Leggi anche: "Mentre il cuore batteva...": Pamela, l'orrore finale E una di quelle volte, ha dichiarato la stessa Pettinari, è stata proprio quel 30 gennaio in cui Pamela è stata uccisa e poi fatta a pezzi. "Abbiamo fatto una video-chiamata - ha dichiarato la donna al giudice - e sullo sfondo sentivo delle voci di altri uomini". Non era stupita, perché la casa era spesso frequentata dagli amici di Innocent. Non ha però saputo dire se quelle voci appartenessero agli altri due indagati, Lucky Desmond e Awelima Lucky. Gli investigatori stanno cercando di capire se anche il quarto indagato nigeriano, Anthony Anyanwu, sia entrato nella casa quel giorno. L'uomo viveva nei paraggi e il cellulare agganciava la stessa cella. Leggi anche: Pamela, il sospetto dello zio: "Perché i trolley coi suoi resti...?"

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