Foibe rosse, a Padova è vietato parlarne: il libro che fa impazzire i centri sociali
Le minacce ci sono state, eccome. E saranno oggetto di precise denunce a livello giudiziario. Ma nonostante tutto, nonostante minacce, ritorsioni, pressioni e intimidazioni la presentazione a Padova del libro a fumetti "Foibe rosse. Norma Cassetta, storia di un'italiana" di Emanuele Merlino e Beniamino Delvecchio (Ferrogallico editore), si farà. Sarà spostata al 4 aprile, in Consiglio regionale. Durante una conferenza stampa, blindata all'esterno dalle forze dell'ordine, l'assessore regionale Elena Donazzan ha ribadito che non ci si può certo sottrarre al "dovere" di portare avanti un'iniziativa che ha per scopo far conoscere una tragica realta', quella delle stragi dei partigiani titini, in un clima politico che fa di Padova " un'enclave" degli anni Settanta, gli anni di piombo, segnati dal terrorismo delle Brigate rosse, a causa di pseudo movimenti antifascisti che "mettono in pericolo la democrazia". Decidendo chi può parlare e chi no, chi ha la patente di legittimità e chi no. Alla conferenza stampa erano presenti , oltre all'assessore, Stefano Ferrarese, direttore della sede dell'Esu, dove avrebbe dovuto essere presentato il libro, e il giornalista e scrittore Fausto Biroslavo, che è stato chiamato in qualità di relatore per l'incontro previsto. Ricordiamo brevemente i fatti. Per oggi, appunto, a Padova era stata organizzata la presentazione del libro a fumetti. Ma gruppi di "studenti" e di femministe, qualche giorno fa, hanno duramente protestato contro l'iniziativa, stigmatizzandola come "fascista", coprendo di insulti Ferrarese per aver dato il via libera alla presentazione, e poi nella residenza studentesca dell'Esu sono apparsi volantini "segnaletici" con le foto di vari relatori e la definizione, per tutti, di essere di chiara ascendenza filofascista. Visto il clima incandescente, e visto anche la tiepida reazione del sindaco Sergio Giordano, mentre la Coalizione civica, lista che ha fatto vincere Giordano, ha decisamente appoggiato le contestazioni di studenti e collettivi vari, si è deciso di sospendere tutto. Per il momento. di Caterina Maniaci