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Femminicidio, parla Angela Cortese relatrice della legge regionale numero 2/2011

Giulio Bucchi
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"Notizia di cronaca nera del giorno è ormai l'ennesimo femminicidio che avviene nel nostro paese. Femminicidio che si accompagna sempre più spesso all'infanticidio, come ci ricordano i recenti fatti di Francavilla e di Latina, veri e propri inferni familiari in cui le vittime sono sempre donne che intendono riappropriarsi della propria libertà". A parlare è Angela Cortese, relatrice della legge regionale numero 2/2011 della Campana in tema, appunto di femminicidio e violenza di genere. "Il paese ci consegna una fotografia che a fronte delle sempre più crescente consapevolezza della donna, l'uomo dimostra di essere l'anello culturalmente più debole. Le leggi sul femminicidio si sono susseguite con intensità fino a culminare nella convenzione di Istanbul del 2011 che impegna gli Stati a prevenire la violenza sulle donne a favorire la protezione delle vittime per impedire l'impunità del colpevole. In questa cornice la regione Campania, avendo già nel 2011 con la legge 2 approvato le misure di contrasto alla violenza di genere, lancia il percorso tracciato nella legge quadro con il progetto Donna e Giustizia in collaborazione con l'accademia italiana Scuola di polizia scientifica investigativa e una forte rete di collaborazione con le forze dell'ordine volte alla prevenzione in questo modo la Campania, e si fa portavoce di un progetto pilota che può essere replicato in tutto il territorio. Si parte dal sostegno e da favorire la denuncia fino ad arrivare, mi auguro, in tutte le scuole perché come ogni cambiamento culturale necessità di tempi lunghi. Ma soltanto formando le nuove generazioni al rispetto della persona sì potrà accendere la speranza reale contrasto al più infamante dei delitti, quello di chi uccide per il troppo amore".

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