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Nave Aquarius, Benetton fa lo spot coi naufraghi. La Lega: "Mai più una loro maglietta"

Matteo Legnani
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Si può chiamare politically correct. Oppure sciacallaggio: prendere l'immagine di una moltitudine di sfigati poveracci in fuga da povertà, guerre e stati canaglia, metterci sopra il proprio logo e farci uno spot pubblicitario. Benetton lo fa da decenni. Celebre lo spot con la nave stracolma di albanesi che arrivò nel porto di Bari a inizio anni Novanta. Ieri, sul Corriere della Sera, il giochino è comparso di nuovo: una doppia pagina ("passante" si dice in gergo) in cui si vedono gli attimi concitati in cui un gruppo di naufraghi della Aquarius viene "salvata" dalla Ong "Sos Mediterranee" prima di essere trasferita a bordo dell'ormai celebre imbarcazione della Ong. I giubbotti di salvataggio distribuiti agli africani sono inequivocabilmente della "sos mediterranee", per cui lo spot schiaccia in modo palese l'occhiolino alla vicenda conclusasi domenica scorsa nel porto di Valencia. Lo scatto è di Kenny Karpov della stessa "Sos Medietrraneè". La reazione della Lega è arrivata per bocca del segretario della Lega Nord-Liga veneta Toni Da Re, che oltre a definire la provocazione "trita e noiosa" ha annunciato che "Non comprerò mai più una sola maglietta Benetton". Nessun invito al boicottaggio, però... Leggi anche: Nave Aquarius, altro che eroi: cosa farà (davvero) la Spagna coi migranti sbarcati a Valencia

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