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Ponte Morandi, la vergogna di Autostrade dopo il crollo: cordoglio per le vittime dopo otto ore

Gino Coala
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C'è ancora più rabbia il giorno dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, soprattutto riguardando come i principali sospettati dietro il crollo si siano comportati a pochissime ore dal disastro. Nel mirino delle polemiche ci sono i vertici di Autostrade per l'Italia, accusati dai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini di essere i colpevoli di fatto del cedimento della struttura. Leggi anche: Ponte Morandi, dopo il crollo il sospetto sugli stralli: perché non li hanno sostituiti La difesa della concessionaria delle autostrade italiane è partita solo alle 16.15 di ieri, quasi quattro ore dopo il crollo. In uno scarno comunicato, Autostrade per l'Italia ha sentito il dovere di giustificarsi spiegando che sul ponte: "erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carroponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione". Nel primo comunicato neanche un cenno alle vittime, che sin da subito sono state una decina. Almeno fino alle 20.42, quando finalmente Autostrade ha espresso: "Cordoglio per le vittime del crollo del viadotto Polcevera sull'A10 e la profonda vicinanza ai loro familiari, insieme ai ringraziamenti per l'impegno straordinario profuso in queste ore dai soccorritori".

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