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Salvatore Mannino, lo smemorato di Pisa: "Ho mentito, non ho mai perso la memoria"

Caterina Spinelli
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Allo smemorato di Lajatico è tornata la memoria, o meglio, non gli era mai andata via. Sì, perché Salvatore Mannino, scomparso il 19 settembre e ritrovato il giorno dopo in Scozia, ha ammesso di aver mentito: "Volevo mostrare alla mia famiglia quanto ero importante. Mia suocera è troppo opprimente". Ma questo i medici l'avevano capito. Troppe le stranezze sul caso, soprattutto perché Mannino, nel giro di poco tempo, è passato dal parlare solo inglese e non ricordare nulla, a parlare la lingua madre e riconoscere i familiari.  Leggi anche: Lo strano caso dell'imprenditore senza memoria L'imprenditore pisano sarebbe fuggito di casa senza motivo: quel giorno si era alzato come al solito alle 7, aveva accompagnato i figli a scuola, per poi parcheggiare la macchina e prendere un treno per Edimburgo. Il 52enne era poi stato ritrovato senza memoria sul pavimento della cattedrale di St Giles. Solo il 20 settembre, grazie ai tatuaggi sul braccio sinistro (parole scritte in ideogrammi orientali) e sulla spalla destra, era stato identificato dalle autorità del posto. Ma quello che in quel lasso di tempo è accaduto a nessuno è dato saperlo. Prima di scomparire Mannino aveva lasciato a casa una valigia con 10.500 euro e un foglio con scritto un codice segreto, una sequenza numerica. A decifrarlo era stato il figlio Filippo, studente di ingegneria aerospaziale. Così madre e figlio erano volati a Edimburgo, ma l'imprenditore aveva risposto loro: "Who are you?". A niente erano dunque servite le foto dei suoi figli, perché per l'ospedale scozzese si trattava di "un caso clinico".  Leggi anche: Jessica Lattuca, svolta nell'indagine Salvatore, prima di diventare imprenditore, aprendo un'agenzia di servizi infermieristici per l'assistenza domiciliare, era stato direttore del supermercato Pam a Prato. I carabinieri, che avevano denunciato l'uomo per simulazione di reato e abbandono di minore, stanno ora indagando sulle vere possibili motivazioni del gesto tanto inusuale.

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