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Mostro di Firenze, Pietro Pacciani e il proiettile "dimenticato", parla il giudice: "Lo condannai, ma..."

Giulio Bucchi
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"Il Mostro di Firenze non era solo". A parlare, al Quotidiano nazionale, è Enrico Ognibene, presidente della Corte d'Assise che nel 1994 condannò a 7 ergastoli Pietro Pacciani. Il tema è il proiettile ritrovato dentro il cuscino della tenda della coppia di francesi uccisa agli Scopeti nel 1985, l'ultimo della macabra serie. "I reperti erano tanti, può essere sfuggito, non è colpa di nessuno. Ricordo che c'era una stanza all'aula bunker piena di reperti". La nuova perizia potrebbe cambiare la storia dell'inchiesta, dopo a 33 anni di distanza. Leggi anche: Dispersi i resti di Pacciani. Mostro di Firenze, ultimo orrore: sulla sua tomba... "Pacciani fu prosciolto per il delitto del 1968, perché si trattava di un omicidio sardo, spiega Ognibene, che sottolinea come le condanne non siano relative nemmeno ad altri tre delitti, quello del 1974 e i due del 1981. "Lotti parlò solo di quegli omicidi che poi son stati attribuiti ai compagni di merende. La dinamica degli Scopeti dice chiaramente che il mostro non poteva essere da solo". Il giudice ha due certezze: "La pistola è una e sempre la stessa. Non si scappa", e soprattutto Pacciani è "colpevole fino a prova contraria. Abbiamo fatto in serena coscienza tutto ciò che si doveva fare".

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