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Immigrati, rivolta dei sindaci rossi: Orlando e De Magistris non applicheranno il decreto sicurezza

Giulio Bucchi
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Rivolta dei sindaci "rossi" contro Matteo Salvini e il suo Decreto sicurezza. Sono Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, e Luigi De Magistris, Masaniello di Napoli, a guidare la "resistenza civile" sugli immigrati. Orlando ha ordinato all'ufficio anagrafe di non applicare le misure che negano la possibilità di concedere la residenza, e quindi la carta d'identità e certi servizi, a chi ha un semplice permesso di soggiorno."Una semplice applicazione dei diritti costituzionali", spiega lui, contro "un provvedimento criminogeno". Al fianco di Orlando si schierano la Cgil e il Pd isolani e i candidati alla guida del Pd Nicola Zingaretti e Maurizio Martina., e ovviamente De Magistris che a nome dei sindaci "uniti e leali alla Costituzione" promette di boicottare a sua volta la norma. GUARDA IL VIDEO - "Per loro gli immigrati contano più degli italiani". Salvini asfalta Orlando e De Magistris La reazione di Salvini è tranchant: "Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare disobbedienza sugli immigrati". A coloro che non applicheranno il decreto, il ministro degli Interni promette che ne risponderanno "personalmente, penalmente e civilmente, perché è una legge dello Stato che mette ordine e regole". Molto più cauti altri sindaci di sinistra come Beppe Sala (Milano), Virginio Merola (Bologna) e Dario Nardella. Gli ultimi due hanno comunque annunciato che useranno le tasse municipali per finanziare l'accoglienza agli stranieri che Roma non pagherà più. Per la gioia dei loro concittadini.

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