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Cesare Battisti, parla uno degli 007 italiani che lo ha catturato: "Sprezzante, cosa ci ha detto"

Ventura Cigno
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La reazione di Cesare Battisti alla cattura: "Atteggiamento sprezzante". Parla "Rosco", uno degli 007 italiani coinvolti nell'operazione in Bolivia in tandem con l'Interpol. Secondo l'agente, intervistato dal Quotidiano nazionale, Battisti ha avuto una reazione di sorpresa. "Non si aspettava di essere preso, assolutamente: passeggiava sicuro, confidando nella protezione degli occhiali da sole e del pizzetto. O forse, pensava che la rete dei supporter, i fiancheggiatori sparsi per tutto il Brasile, lo avrebbe reso immune" ancora per molto tempo. Non ha nemmeno avuto il tempo di realizzare, perché "è stato subito trascinato a terra". Nonostante la resa, il terrorista ha comunque mantenuto un atteggiamento sprezzante, lo stesso che emerge dalle immagini e al momento dell'arrivo in Italia. Leggi anche: "Una liberazione". Battisti arriva in Italia, la frase vergognosa. Altro sputo su morti e familiari   "Rosco", questo è il nome in codice, afferma con fermezza il ruolo fondamentale che ha avuto la polizia boliviana nel corso dell'operazione di cattura:"Sono stati bravissimi, fondamentali". L'agente ha raccontato che all'inizio non era molto certo di come si sarebbe concluso l'intervento. Ha ammesso che le forze speciali seguivano Battisti da tempo ma non potevano agire imprudentemente perché bisognava tenere in considerazione l'ipotesi che il Tribunale federale brasiliano non concedesse l'estradizione.  L'ostacolo più grande si è presentato quando Battisti ha lasciato la sua casa nelle vicinanze di San Paolo e si è allontanato dal Brasile. In quell'occasione aveva fatto perdere le sue tracce, per poi farsi ritrovare in Bolivia, una delle mete più plausibili a detta dell'agente. Dopo aver messo sotto controllo tutti i suoi dispositivi elettronici, i movimenti erano localizzati soprattutto in due quartieri di Santa Cruz de La Sierra.

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