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Imane Fadil, l'avvocato Paolo Sevesi: "Ho un'idea precisa sulla sua morte", fino a dove si spinge

Ventura Cigno
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Dopo la morte di Imane Fadil, la testimone del processo Ruby ter, il suo legale Paolo Sevesi ha commentato con poche ma importanti parole la vicenda a Il Messaggero. L'avvocato si dice abbastanza certo del fatto che non si sia trattato di un suicidio. "Non era depressa. Semmai era sovrattono". Questa la risposta secca alla domanda sulla morte della sua assistita, scomparsa il primo marzo per un "mix di sostanze radioattive". Secondo il Sevesi, che l'ha incontrata fino a qualche giorno prima della morte, la ragazza marocchina non avrebbe mai potuto commettere un atto così tanto contrastante rispetto alla sua indole combattiva, "la stessa che conoscevano i pm", ha aggiunto. Sono tante le domande senza risposta per il legale: "A chi avrebbe potuto dare problemi con le sue testimonianze? Pur avendo un'idea precisa, non posso parlarne perché sarebbe l'oggetto di un ipotetico movente". Sevesi si rimette ai pm, sperando che con il proprio lavoro possano fare luce sulla misteriosa vicenda.  Leggi anche: Quell'ultima intervista di Imane Fadil  

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