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Cassazione, ribaltata l'assoluzione del ginecologo porcellone: come molestava le pazienti straniere

Teresa Pica
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Dopo sei anni di battaglie giudiziarie arriva la sentenza della Cassazione che cancella l'assoluzione ottenuta in Appello da un anziano ginecologo di Novara, il 64enne Carlo Gambaro, condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale su denuncia di tre pazienti straniere sessualmente stimolate senza alcun bisogno. Nel agosto del 2013 una diciannovenne albanese si era rivolta alla polizia prestando una denuncia: dopo l'ecografia il dottor Gambaro aveva iniziato a porle domande sulle sue abitudini sessuali per poi toccarla nelle parti intime intimandole: "Mi dica quando raggiunge il piacere". Pratica che si era rivelata poi durante le indagini un'abitudine dell'anziano ginecologo, accertata dalle dichiarazioni di altre due giovani pazienti che avevano subito lo stesso trattamento ma che non avevano sporto querela per vergogna. Il medico si era difeso sostenendo di voler verificare la loro reazione al "piacere", e dicendo di aver svolto il "controllo" in "modalità corretta". Leggi anche: Giampiero Mughini, la verità scandalosa sulla droga nello spettacolo: "Cosa succede davvero nelle feste vip" E' servita la Cassazione per ribaltare la sentenza di Appello che aveva assolto il medico. Il ginecologo infatti dopo esser stato condannato per quella stimolazione era stato prosciolto in Appello perché "le attività compiute", pur avendo "superato i limiti delle prestazioni richieste" da pazienti che non avevano chiesto alcuna consulenza sessuale, erano "comunque obiettivamente consentite". La Suprema Corte invece ha accolto il ricorso, stabilendo che stimolare sessualmente una paziente durante una visita ginecologica dando il consenso come implicito è un reato, nemmeno se le manovre cliniche sono eseguite correttamente. "Serve sempre il consenso esplicito e informato" sono queste le parole conclusive della sentenza.

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