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Sea Watch, il Csm difende il gip di Agrigento Alessandra Vella: "Tutelarla dopo la liberazione della Rackete"

Davide Locano
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Il Consiglio superiore della magistratura in campo in difesa di Alessandra Vella, il gip di Agrigento che con una sentenza dal forte sapore politico - soprattutto per le motivazioni, messe nero su bianco - aveva revocato gli arresti domiciliari a Carola Rackete, la comandante-pirata della Sea Watch 3 che fece irruzione nel porto di Lampedusa e venne arrestata, seppur per sole poche ore. Si apprende infatti che la Prima commissione del Csm ha aperto una pratica a tutela della Vella, investita dalle polemiche dopo la sua decisione di non convalidare l'arresto della "capitana" della ong. Contro di lei, anche Matteo Salvini aveva speso parole durissime. Il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli aveva trasmesso alla Commissione la richiesta di pratica a tutela presentata mercoledì scorso da tutti i togati del Consiglio. La Commissione, al momento, non ha ancora iniziato la discussione sul caso. Leggi anche: Sea Watch, così la sentenza della Vella ha frantumato i confini italiani

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