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Sea Watch 3, Carola Rackete inchioda pure Angela Merkel: "Ho chiesto aiuto, non ha mai risposto"

Davide Locano
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Sulla crisi migratoria il trucco dei governi europei è semplice: mostrarsi più aperti della Boldrini a chiacchiere, ma inflessibili come Borghezio nei fatti. È il caso della Spagna, che critica Palazzo Chigi ma spara alla frontiera col Marocco. È il caso dell' Olanda, che permette alle navi Ong di circolare con la sua bandiera ma nega asilo ai profughi. È soprattutto il caso della Francia, che non risparmia critiche all' Italia, ma che da tempo ricaccia i profughi oltreconfine con metodi tutt' altro che civili. L' ennesima prova viene dal caso Rackete. Leggi anche: Carola Rackete, che bordata contro Macron Pochi giorni fa la portavoce dell'Eliseo, Sibeth Ndiaye, aveva avuto la faccia tosta di dichiarare che «il comportamento di Salvini è inaccettabile, segue una strategia d' isterizzazione per trattare un tema doloroso e complicato». Ieri, tuttavia, ci ha pensato la stessa capitana tedesca a sbugiardare l' Eliseo, spiegando in un' intervista al Nouvel Observateur che la Sea-Watch «aveva contattato il porto di Marsiglia per sapere se potevamo attraccare. La richiesta è stata inoltrata al prefetto, fino al Presidente della Repubblica. Ma nessuno ci ha risposto». Bellamente ignorata. In tutta Europa non si trova un governo che voglia collaborare con le Ong. Anche se - sempre a chiacchiere - l' Unione Europea invita tutti i Paesi membri a dare una mano. La nuova commissaria Von der Leyen ieri ha aperto il suo mandato affermando che l' Italia deve tornare ai tempi della missione Sophia, ovvero all' epoca degli sbarchi in massa di Gentiloni. La politica tedesca, però, ha omesso che la Sea-Watch ha chiesto aiuto anche al suo Paese, senza ottenere risposta. Carola, intanto, non si ferma. Come annunciato, ieri la marinaretta tedesca ha presentato quattordici pagine di denuncia-querela nei confronti di Matteo Salvini. Una mossa da film: prima viene arrestata e ne esce indenne, poi trascina il ministro dell' Interno in tribunale. Il leader leghista è stato chiamato in causa per aver chiamato la ragazza «delinquente, comandante fuorilegge, ricca e viziata comunista tedesca, criminale tedesca, comandante criminale». Sempre ieri a Roma si è tenuto l' atteso vertice di governo convocato dal premier Conte per appianare le divergenze in tema di immigrazione. E in particolare per porre fine allo scontro tra Interno e Difesa sull' utilizzo delle forze della Marina, che Salvini vorrebbe impiegare per fermare gli sbarchi. Risultato: sono state confermate tutte le misure già decise e annunciate lunedì per contrastare le Ong: utilizzo massiccio di navi da guerra per respingere e controllare le barche dei volontari, anche alla partenza. «Saranno comunque sotto il mio controllo», ha detto il ministro della difesa Elisabetta Trenta per ribadire la propria indipendenza dal ministero del leader leghista. E Salvini ha replicato: «L' importante è che i confini vengano difesi e ognuno faccia la sua parte». Oltre a ciò arriveranno i ritocchi al decreto sicurezza-bis, con multe milionarie a chi trasporta clandestini e ignora gli ordini delle nostre autorità. di Lorenzo Mottola

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