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Matteo Salvini e il blitz contro i neo-nazisti al Nord: "Quel missile serviva ad uccidermi"

Caterina Spinelli
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L'arsenale di armi da guerra sequestrato ieri, lunedì 15 luglio, dalla Digos di Torino è stato segnalato direttamente da Matteo Salvini: "Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I servizi segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita" svela il ministro sull'operazione denominata Matra (dal nome del missile) avviata in diverse città del nord Italia. "Sono contento di essere stato utile a trovare dei missili. Penso di non aver mai fatto niente di male agli ucraini ma abbiamo inoltrato la segnalazione e non era un mitomane. Sono contento sia servito a scoprire un arsenale di qualche demente". Leggi anche: Torino, il video sul sequestro dell'arsenale L'arsenale - con fucili d'assalto automatici di ultima generazione, mitra, pistole e un missile aria-aria (AAM, Air to Air Missile) privo di carica esplosiva ma funzionante e in utilizzo alle forze armate del Qatar - è stato sequestrato da un gruppo neonazista. "Non conosco filo-nazisti - ha chiarito Salvini - Sono contento quando beccano filo-nazisti, filo-comunisti o filo chiunque". Intanto l'operazione ha portato all'arresto di Fabio Del Bergiolo, ex funzionario doganale 60enne candidato alle elezioni al Senato nelle fila di "Forza Nuova", e ad altri due fermi. 

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