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I Testimoni di Geova tra fede e coerenza: tre giorni di congresso a Milano

Davide Locano
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I Testimoni di Geova ci sono familiari, universalmente noti per la tenacia con cui evangelizzano e parlano della loro fede. Li vediamo spesso con espositori mobili negli angoli più frequentati delle nostre città. Hanno la reputazione di essere persone che non rinunciano alle proprie idee, qualunque opposizione incontrino, neanche di fronte alla morte, tanto è vero che sono duramente angariati e perseguitati in Russia, Cina e in altri paesi. Le accuse contro di loro sono spesso infondate, una manifesta prova di pregiudizio e intolleranza che vuole soffocare una minoranza mal tollerata dalle religioni dominanti. La loro fede è tacciata di fanatismo, il loro fervore confuso con il proselitismo. Chi li conosce e li frequenta, senza preconcetti, rimane spesso basito di fronte a queste persone meravigliosamente semplici e serene. Una comunità, dove tutti si considerano fratelli, che coinvolge circa venti milioni di persone in 240 Stati, che professano la loro fede senza formalismi e riti esteriori. Secondo il sociologo Massimo Introvigne "se si considerano i soli cittadini italiani, con esclusione degli immigrati regolari e clandestini, i Testimoni di Geova rappresentano la seconda religione italiana, con una comunità di riferimento di circa 460.000 persone Paese che pure è il primo in Europa e tra i primi nel mondo per percentuale di Testimoni di Geova sull' insieme della popolazione, molti s' interrogano su chi siano esattamente questi credenti caratterizzati da un particolare zelo missionario, che ci fermano per strada o bussano alle nostre porte" (I Testimoni di Geova - Chi sono, come cambiano - ed. Cantagalli). Ogni anno si riuniscono per tre giorni in congresso, un' occasione per ricevere istruzione biblica, consigli e incoraggiamento tramite un programma uguale in 6 continenti e in oltre 400 lingue. Domenica terminerà presso il MiCo l' ultima di tre convention milanesi con la partecipazione di circa 25.000 persone che hanno riflettuto sul tema: "L' amore non viene mai meno". In Italia quest' anno i Testimoni di Geova terranno 73 congressi con circa 400.000 delegati. Non ci saranno cerimonie particolari, se non il battesimo che si effettua per immersione e in età consapevole. Il loro portavoce locale, Alberto Bertone, sottolinea che lo scopo del congresso è quello di esaminare in che modo la Bibbia può essere d' aiuto in modi pratici per superare ostacoli di vario genere e unire la famiglia. "Dio", dice Bertone, "ci considera preziosi e anche se nel mondo c' è tanto odio, l' amore vero esiste ancora e non verrà mai meno. I congressi dei Testimoni di Geova sono aperti al pubblico, non si fanno collette e chiunque desideri saperne di più può esaminare il programma completo sul sito jw.org". Al di là della simpatia che suscitano o meno, è difficile rimanere indifferenti nei confronti di una confessione i cui aderenti non si limitano ad assistere, talvolta sporadicamente, a funzioni religiose, ma che si impegnano di persona e, se necessario, sono pronti a soffrire per la loro testimonianza di fede. Possiamo non condividere le loro credenze religiose ma non possiamo non provare rispetto e ammirazione per la loro coerenza e fede. Chapeau! di Steno Sari

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