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Carabiniere ucciso, il testimone incastra Sergio Brugiatelli: "Nessun furto dello zaino, ha fatto casino"

Davide Locano
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Una testimonianza clamorosa, nel caso in cui rispondesse a verità. La vicenda è sempre l'omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma dai due americani. A parlare con Repubblica è Tamer Salem, storico parcheggiatore abusivo di Trastevere. Il quale mette un po' tutto in discussione. In primis smentisce quanto sempre raccontato da Sergio Brugiatelli, l'uomo in bicicletta a cui sarebbe stato sottratto il borsello. "Per niente, non se ne separa mai. E che, mica è matto a lasciare telefonino, documenti e soldi su una panchina di venerdì notte?", afferma. Insomma, il borsello non sarebbe stato rubato. Dunque Salem, che lavora nei pressi del luogo in cui è stato commesso l'omicidio, aggiunge: "Ho visto due carabinieri arrivare su una moto. Non li conoscevo, non erano del comando di Trastevere. Due pischelli. Sono scesi e sono andati verso l'Alcazar. Ho sentito chiaramente: Carabinieri. E li ho visti tirare fuori i tesserini". A quel punto, prosegue, "Sergio è salito sulla bicicletta ed è scappato in vale Trastevere, verso Piazza Belli. I due americani sono venuti verso di me correndo, hanno attraversato piazza Mastai e si sono allontanati in via della Luce. Anche loro direzione Piazza Belli. I due carabinieri hanno inseguito i ragazzi, inutilmente". Quindi Tamer Salem afferma che i due in fuga non avevano alcuno zaino nero o borsello in mano, "lo aveva in spalla Brugiatelli". Dunque, cosa è successo? "Sono convinto che i carabinieri abbiano seguito i tre da piazza Trilussa, li hanno pedinati. E Brugiatelli ha fatto un gran casino. Ha portato questi americani, dorgati e violenti, nella nostra zona. E ha detto un sacco di bugie", conclude.  Leggi anche: Elder Lee, l'ultima terrificante foto del killer

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