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Carabiniere ucciso, la seconda telecamera e i 24 minuti di buio: trappola mortale degli americani?

Caterina Spinelli
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A svelare i misteri della morte del carabiniere Mario Cerciello Rega potrebbe esserci una seconda telecamera. Quella che ha filmato il passaggio di Finnegan Lee Elder e Christian Hjorth Natale prima dell'omicidio. Posto a ridosso di una vineria in via Gioacchino Belli (Roma), l'occhio elettronico era puntato proprio davanti al portone dell'Hotel Le Meridien, là dove - spiega Il Messaggero - alloggiavano i due americani e dove sarebbe stato abbandonato lo zaino del mediatore Sergio Brugiatelli. Non solo, quella sarebbe la via in cui viene dato l'appuntamento telefonico ai carabinieri e dove questi parcheggiano. L'indicazione data agli agenti (quella che indicava la filiale Unicredit come riferimento) risulta però errata. Leggi anche: Mario Cerciello Rega, il testimone incastra Sergio Brugiatelli: "Lo zaino lo aveva lui" "In considerazione di quanto appreso, unitamente a Brugiatelli - si legge nell'ordinanza del gip Chiara Gallo - i due operanti raggiungevano via Gioacchino Belli e, a piedi, arrivavano in via Cesi, lasciando Brugiatelli nei pressi dell'autovettura di servizio, parcheggiata in sosta presso via Belli". La banca in effetti si trova in via Cesi e l'omicidio si consumerà davanti all'ingresso della farmacia sul lato opposto della strada, all'angolo di via Pietro Cossa. Ma anche i ragazzi si soffermano in via Belli. Escono dall'albergo alle 2,48 e gettano lo zaino in una fioriera che si trova dal lato opposto rispetto alla strada che percorreranno per raggiungere la banca. Per 24 minuti non si sa cosa facciano. Il dubbio è che i due carabinieri siano stati appositamente attirati in un luogo differente rispetto a quello stabilito dai due americani. Resta da capire il perché: per paura? Perché avevano deciso di aggredirli? Domande che restano ancora senza risposta.

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