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Papa Francesco, tempismo troppo sospetto: "Aprire porte e frontiere". Ma scorda qualcosa

Davide Locano
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Alla prima udienza generale dopo le brevi vacanze, Papa Francesco non cambia il ritornello. Subito dopo il sì al decreto sicurezza-bis, il Pontefice torna a parlare di solidarietà ed accoglienza. E ogni riferimento non è puramente casuale. Lo ha fatto in aula Nervi, dove erano presenti 6mila fedeli provenienti da tutto il mondo. Tra loro dei bambini profughi, ai quali ha detto: "Con affetto saluto i bambini profughi ospiti della Cooperativa Auxilium". Leggi anche: Maria Giovanna Maglie, durissima accusa a Papa Francesco Dunque, il Papa ha rimarcato che la "chiesa, che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l'umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere". E ancora, ha parlato di una "Chiesa senza frontiere, che si sente madre di tutti e che sa prendere per mano e accompagnare per sollevare". "Non dimentichiamo: la mano tesa sempre! È la mano di Gesù che aiuta gli altri ad alzarsi", ha aggiunto Bergoglio. Accoglienza e mano tesa, insomma, anche se le porte aperte in Vaticano ancora faticano a vedersi...

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