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Test Medicina, Tortorella: "In oltre 20 anni mai accaduti casi del genere"

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Davide Locano
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«Il test di ingresso alla Facoltà di Medicina di quest'anno sarà ricordato come uno dei più irregolari di sempre: in oltre 20 anni di attività non avevamo mai registrato un numero così alto di segnalazioni». Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo a poche ore dalla pubblicazione dei punteggi (ancora in forma anonima) che i candidati possono consultare sul portale Universitaly. Dal giorno dei test ad oggi, dunque in appena 14 giorni, migliaia di aspiranti medici hanno contattato Consulcesi sul portale www.numerochiuso.info, sui canali social per denunciare casi che potrebbero sfociare in una pioggia di ricorsi. «Questa volta ci siamo proprio superati. Non sono bastate le irregolarità per così dire “classiche”, ovvero quelle che si verificano annualmente durante un test che da sempre sosteniamo non essere garanzia di una selezione meritocratica di chi dovrà occuparsi della nostra salute. Questo verrà ricordato come l'anno in cui qualche “veggente” ha intuito almeno tre delle domande che sarebbero poi effettivamente uscite la mattina successiva». Tortorella fa riferimento al fatto che tra le 3 e le 5 della notte del 3 settembre, ovvero prima che cominciassero i test, sono stati registrati picchi di ricerca su Google su cellule epiteliali, Khomeini e crisi missili Cuba, ovvero tre degli argomenti che sono poi effettivamente comparsi la mattina successiva sui fogli degli studenti. «È evidente che qualcuno era già a conoscenza delle domande presenti nella prova - continua il presidente di Consulcesi –. Nei giorni precedenti il test però era uscita anche la notizia che in Sicilia si era verificato un boom di acquisti di auricolari-spia: delle collane con scatoletta per inserire una sim, un auricolare e un microfono, che potevano essere usati in sede di test per avere un “aiutino da casa”. Il problema, però, è che le ingiustizie non finiscono qui. Alla Sapienza di Roma, ad esempio, diversi candidati si sono presentati con documenti falsificati, mentre a L'Aquila si copiava allegramente e chi lo ha fatto notare è stato spostato. E poi domande scritte male, penne portate da casa, disparità di trattamento tra i ragazzi... Insomma, è chiaro che anche quest'anno la partita si deciderà nei Tribunali». Quest'anno Consulcesi ha inviato decine di consulenti nelle università di Roma, Napoli, Milano, Firenze, Ferrara, L'Aquila, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Pescara, Palermo, Pavia, Pisa e Torino. Questi hanno parlato direttamente con i candidati e hanno chiesto loro se avessero riscontrato delle irregolarità. La risposta, purtroppo, è stata affermativa nella stragrande maggioranza dei casi. Anche quest'anno dunque si prospetta una valanga di ricorsi che genereranno una nuova ondata di accessi in sovrannumero alle Facoltà di Medicina in tutta Italia. «Sono ormai 20 anni – conclude Tortorella – che accogliamo le richieste di aiuto di tutti quegli studenti che si sentono penalizzati dalle irregolarità che si verificano costantemente in corso di test. Grazie ai nostri ricorsi migliaia di loro si sono potuti immatricolare ed hanno potuto coronare il sogno di indossare il camice bianco».

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