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Vittorio Feltri sull'omicidio di Luca Sacchi: "Una squallida storia di droga. E la magistratura italiana..."

Davide Locano
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Ci risiamo con la droga spacciata come si trattasse di patatine fritte. Il ragazzo romano freddato con un colpo di pistola alla testa aveva richiesto, pare, una fornitura di coca a due pusher. I quali invece non erano riusciti a recuperarla ma volevano ugualmente essere retribuiti, e hanno cercato di rubare al "cliente" lo zainetto contenente i soldi. È scoppiata una lite furibonda e il giovane in astinenza ha dovuto soccombere, beccandosi la schioppettata che lo ha annientato. Una storia squallida che dimostra ancora una volta che il male del secolo non è la violenza, che comunque esiste e andrebbe combattuta, bensì le sostanze stupefacenti ormai entrate nel costume giovanile, non solo nella Capitale: ogni città, Milano inclusa, è abitata da gente sempre più numerosa che non può fare a meno dello sballo. È una realtà drammatica che sfugge a qualsiasi controllo serio, vi sono zone periferiche in cui tossici abituali o occasionali incontrano farabutti che smerciano le polverine micidiali. Le liti sono fisiologiche e ricorrenti, gli adolescenti per una presa di coca affrontano situazioni pericolose e spesso ci rimettono le penne. Leggi anche: Omicidio di Luca Sacchi, la denuncia di Vittorio Feltri Ricordiamo la vicenda dei due americani che recentemente hanno stecchito in circostanze dubbie un vicebrigadiere dei carabinieri. Ciò che più sorprende e inquieta è il fatto che le forze dell' Ordine non siano mobilitate in modo organico per reprimere lo spaccio che avviene di giorno e specialmente di notte in vari quartieri. Un problema gravissimo che però non viene preso sul serio dalle autorità di pubblica sicurezza. Le quali danno più importanza a chi vìola un divieto di sosta che non a chi vende le schifezze mortali. Siamo infestati sotto casa da pusher e nessuno li assicura alla giustizia. I pochi di costoro che vengono arrestati soggiornano in galera 24 ore poi tornano liberi di delinquere, quasi fossero ladri di galline. La magistratura è severa fino a un certo punto, un punto morto, e non capisce che la maggior parte dei reati dipende dal commercio e dal consumo della coca. Questo non lo dico io, bensì don Chino Pezzoli, un vecchio prete che da decenni è impegnato sul fronte dei narcotici e delle loro vittime. di Vittorio Feltri

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