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Processo Cucchi, colpo di scena. Giudice si astiene sui depistaggi: "Sono un ex carabiniere". Tutto rinviato

Cristina Agostini
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Colpo di scena al processo a carico degli otto carabinieri accusati dalla procura di aver "depistato" l'inchiesta sul pestaggio in caserma di Stefano Cucchi. L'udienza, prevista questa mattina 12 novembre al Tribunale monocratico, è stata rinviata perché il giudice Federico Bona Galvagno si è astenuto in quanto ex carabiniere ora in congedo. La richiesta di astensione era stata presentata dal legale della famiglia Cucchi e dalle altre parti civili. Leggi anche: Cucchi, pm chiede 18 anni per carabinieri che picchiarono Stefano Nel motivare la scelta di astenersi il giudice Bona Galvagno ha citato sia i suoi rapporti personali con alcuni alti ufficiali, tra cui l'ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, sia il fatto di aver partecipato a una serie di eventi sempre alla presenza del generale. Galvagno ha spiegato in aula che essendo questo sui falsi e sui depistaggi legati al caso Cucchi un processo mediatico, un clima di "sospetto" avrebbe potuto influire sul sereno svolgimento del dibattimento. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 16 dicembre. Oggi poi non era presente in aula Alessio Di Bernardo perché "gravemente malato da un anno e mezzo e  sotto cura", ha dettp l'avvocato Antonella De Benedictis, difensore di uno dei carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi. Per il militare il pm Giovanni Musarò ha chiesto una condanna a 18 anni di reclusione. "In questo processo il mio assistito avrebbe voluto metterci la faccia e anche la voce. Ma non è stato possibile. Mi ha chiesto di chiarire questa situazione per evitare ogni strumentalizzazione: è affetto da un grave tumore che lo ha molto debilitato fisicamente e moralmente".

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