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Coronavirus, epidemia diffusa e salto di qualità? "Non solo patologie pregresse", il dato sui nuovi decessi

Giulio Bucchi
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Sale il bilancio dei morti da coronavirus, a 11, con 330 contagiati complessivi, ma soprattutto aumenta ora il timore di una epidemia diffusa e non limitata ai singoli "focolai" d'origine nel Lodigiano e nel Padovano. Nel giro di 24 ore, si sono registrati i primi casi in Liguria (2), Marche (1), Toscana (2) e Sicilia (3), e altri infetti in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige.  Leggi anche: "Ecco perché è essenziale trovare il paziente 0 del coronavirus" Ma è il Corriere della Sera, in un passaggio della sua cronaca, a far filtrare il "salto di qualità" del virus più temuto dagli esperti: non tutte le nuove vittime soffrivano di "patologie pregresse aggravate dal coronavirus". Vale a dire: la polmonite, fin qui, aveva ucciso soprattutto pazienti già in condizioni compromesse. Ora continua a colpire gli anziani, la fascia più a rischio, ma non solo. E fa effetto la prima bambina (di 4 anni) contagiata, nel Lodigiano: sta bene, rimarrà a casa. Ma il dato è inquietante.

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