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Coronavirus, Bechis svela la storia della hostess Alitalia: viaggi in Cina e febbre, nessuno la controlla

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Da tre giorni una hostess di Alitalia, intervistata da Il Tempo, ha la febbre. Nonostante abbia viaggiato fino a fine gennaio in Cina, le è stato negato l'immediato tampone. Oltretutto - racconta Franco Bechis - dai primi sintomi di febbre la hostess è stata controllata e sorvegliata soltanto telefonicamente dal medico della compagnia. Adesso la donna, in permesso per malattia, si trova in quarantena volontaria in casa, dove si tiene a debita distanza dagli anziani e fragili genitori. Le sue parole al quotidiano romano danno la misura di come Alitalia nello specifico e il governo abbiano trattato l'emergenza coronavirus. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, Moody's: "40% di possibilità di cadere in recessione". Pandemia, lo scenario peggiore "Ho ottenuto la mascherina a Fiumicino perché mi sono rifiutata di lavorare e ho protestato con i miei colleghi", racconta la hostess, preoccupata dai 38 gradi di febbre che la tormentano. Dalla quarantena in casa, attende ancora il tampone che le spetta, ma il medico Alitalia le ha fatto capire che "se lo voglio fare devo chiederlo io al medico di famiglia o recarmi di persona nelle strutture ospedaliere". "Ma in queste condizioni non Posso andare mica fino allo Spallanzani", chiosa la donna.

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