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Bimba massacrata a Roma

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è tentato omicidio colposo

Albina Perri
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Roma - E' ancora in coma la piccola Luna, la bimba di 4 anni ridotta in fin di vita dal padre, Julien Monnet, 37 anni, il turista francese che sabato sera, per la ragioni ancora da accertare, le ha fatto sbattere la testa più volte sul marmo dell'Altare della Patria. La madre della piccola, che al momento dell'accaduto era in Turchia, è giunta ieri a Roma e ha trascorso tutta la notte all'ospedale Bambino Gesù, dove ha assistito la sua bambina. Le condizioni di Luna restano gravissime. Dopo aver subito un delicato intervento neurochirurgico la piccola ora si trova nella Sala rossa della struttura pediatrica e lotta tra la vita e la morte. Forse la causa di questa tragedia è lo stato di depressione in cui si trovava Monnet dopo essere stato licenziato. L'uomo, che già in passato aveva avuto problemi psichiatrici, era un tecnico informatico che da aveva perso il lavoro da poco. Nel suo zaino aveva molti psicofarmaci. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Monnet, arrestato con l'accusa di tentato omicidio, sabato sera, verso le 22.30. è stato notato, nei pressi di Via del Corso, da un gruppo di turisti canadesi mentre strattonava in malo modo la piccola. Stando al racconto dei testimoni, l''uomo sembrava ubriaco, tant'è che a un certo punto ha persino vomitato in mezzo alla strada. I turitsti, dopo averlo seguito per un po', hanno segnalato l'anomalo comportamento dell'uomo a una vigilessa, Anna Esposito. Non appena la donna si è avvicinata all'uomo questi ha iniziato a picchiare la piccola e a sbatterla sul marmo con violenza. "Ho appena avuto il tempo di chiedere a quell'uomo perché la bambina stesse piangendo così forte...forse ha avuto una reazione spropositata alla vista della divisa. In un attimo, con la mano destra, ha preso per i capelli la piccola e l'ha sbattuta sul marmo. E' svenuta, credevo fosse morta" racconta l' Esposito. Immediatamente i carabinieri sono giunti sul posto. Prima di essere fermato dagli agenti Monnet ha dato in escandescenza, cominciando a prendere a testate il marmo alla base del monumento così come aveva fatto con la figlia. Dopo essere stato medicato al  Fatebenefratelli è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.

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