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Bimbo sbranato dai pitbull

Fratello ritratta: non sono miei

Silvia Tironi
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A settembre Giuseppe, il bambinocatanese sbranato e ucciso da tre pitbulll nella contrada San Cosimo, periferiadi Acireale, avrebbe compiuto 7 anni. Tre cani hanno spezzato la sua piccola vita: a trovare il suo corpicino martoriato e dilaniato sono stati i genitori. Il bimbo era accanto al recinto dove erasolito portare da mangiare ai pitbull che stavano all'interno. I cani, forseper difendere la cucciolata appena nata, sono diventati aggressivi e hanno attaccatoil bambino fino ad ucciderlo, sotterrando alcuni dei brandelli del corpicino. Ieri il fratello dellavittima, Ivan, 19 anni, aveva confessato ai magistrati di essere ilproprietario dei cani. Oggi però ha ritrattato: "Portavo semplicemenet loro da mangiare. Ma non sono miei". Ieri invece, dopo aver indicato il luogo dove teneva gli animali, un fondo abbandonato del quartiere, aveva più volte sottolineato di aver ripetutamente proibito al piccolo Giuseppe di entrare nel recinto. Giàaltre volte, infatti, era successo che il bambino, sfuggito ai controlli, siera recato a portare da mangiare i cani. Ivan avrebbe dovuto essere sentito di nuovo dagli inquirienti questa mattina, ma l'interrogatorio è stato rinviato a domani per permettergli di partecipare al funerale del fratellino, in programma per oggi pomeriggio alle 16.30. Qualcosa non torna però perché nel campo dove venivanotenuti i cani, sono stati trovati pneumatici appesi e delle corde che fannopensare a un campo di addestramento. Al termine dell'ispezione, il magistratoche conduce le indagini, Carla Santacono, ha dichiarato che “sono staterilevate delle tracce che farebbero ritenere che in quel posto venivanoaddestrati cani, ma non sappiamo da quanto tempo”. I cani sono stati trovatisenza acqua e cibo, a parte qualche osso e uno degli animali è stato trovatolegato a una catena. Adesso il fratello dovrà chiarire la situazione che haportato alla tragedia. Il precedente - La vicenda sembraricalcare, per molti versi, quanto accaduto il 15 marzo scorso nelle campagnetra Marina di Modica e Sampieri, in provincia di Ragusa. Anche in quel caso unamuta di cani sbranò un bambino, Giuseppe Brafa, di dieci anni. Lo stesso brancoassalì due giorni dopo una turista tedesca di 25 anni che stava facendo joggingsulla spiaggia, riducendola in fin di vita. La giovane, riuscì a salvarsi, mail suo viso e il suo corpo sono rimasti sfregiati per sempre. Le indaginiportarono all'arresto, con l'accusa di concorso in omicidio colposo, diVirgilio Giglio, 64 anni, l'uomo che aveva avuto in affidamento i cani dallaProcura di Modica come custode giudiziario. Un'inchiesta non ancora conclusa,che ha visto un rimpallo di responsabilità tra magistrati, autorità sanitarie eamministratori comunali. E intanto i randagi killer sono tornati a colpireancora una volta.

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