"È lui il killer della trans a Roma". Arrestato un 35enne evaso: la furia bestiale col pugnale

di Giovanni Ruggierodomenica 12 novembre 2017
"È lui il killer della trans a Roma". Arrestato un 35enne evaso: la furia bestiale col pugnale

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Fermato dalla Polizia di Stato un 35enne romano, Emanuele V., con precedenti per tentato omicidio e reati contro il patrimonio, sospettato di aver ucciso un giovane transessuale all’Euro la notte di giovedì scorso. L’uomo era evaso proprio giovedì dagli arresti domiciliari che stava scontando Ostia Antica, disfacendosi del braccialetto elettronico e facendo perdere le proprie tracce. Il trans 27enne, di nazionalità romena, era stato trovato morto nei pressi del Palazzo della Civiltà e della Concordia, adagiato sul prato all’interno del Parco Rosati. Da una prima ricostruzione dei fatti la vittima, tra l’una e le tre della notte era stata aggredita violentemente prima di essere colpita mortalmente al torace da una coltellata. L’analisi delle tracce rinvenute nel corso del sopralluogo ha consentito di rinvenire elementi utili a orientare le indagini nei confronti di Emanuele V., il trentacinquenne romano che è stato rintracciato ieri pomeriggio, attraverso attività tecnica e continui pattugliamenti nelle zone interessate dall’omicidio, sul Lungotevere dei Vallati. L’uomo è stato condotto in Questura e interrogato. Al termine degli atti di rito, il 35enne è stato fermato con provvedimento emesso dal Pubblico Ministero di turno per i reati di evasione, rapina ed omicidio, ed associato alla casa circondariale di Regina Coeli. Sono in corso indagini al fine di accertare le responsabilità dell’arrestato in merito ad un secondo omicidio commesso con le medesime modalità nei confronti di un cittadino straniero, in corso di identificazione in quanto privo di documenti, ed avvenuto all’interno di uno stabile abbandonato in zona Tiburtina. L’uomo fermato, a quanto si apprende, avrebbe ammesso di aver incontrato la trans, credendo fosse una donna. Quando ha scoperto che non era così, ha riferito agli inquirenti, ha chiesto indietro i soldi pattuiti per la prestazione sessuale, e ne è nata una lite. Ma il 35enne nega di averla uccisa. Quanto alla seconda presunta vittima, un giovane nordafricano, anche in questo caso l’uomo lo avrebbe visto poco prima della sua morte: con lui avrebbe passato una «notte brava» all’insegna di alcol e droga, giovedì, subito dopo l’evasione dai domiciliari. I due sarebbero poi andato a dormire in un capannone abbandonato a San Basilio, dove il giovane è stato trovato agonizzante da un altro nordafricano, per poi morire mentre veniva trasportato d’urgenza in ospedale. Il fil rouge che unisce entrambi gli omicidi, riferiscono gli inquirenti, sono le modalità: tutte e due le vittime sono state uccise da una pugnalata al cuore.