I consumi delle famiglie «potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione ma non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione». A metterlo in chiaro è il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che, in un passaggio della sua relazione all’assemblea dell’istituto, si sofferma sul bonus di 80 euro, approvato dal governo di Matteo Renzi. «Siamo consapevoli che alla crescita della produttività, troppo a lungo stagnante, deve accompagnarsi quella della domanda, quindi dei redditi delle famiglie, da sostenere con nuove opportunità di lavoro». «Servono - incalza Visco- investimenti, privati e pubblici, nazionali ed europei». Per il numero uno di Bankitalia «la ripresa dell’economia, il rilancio dell’occupazione dipendono dalla capacità di finanziare investimenti e progetti meritevoli». «A questo compito fondamentale, pur nella difficile fase attuale, va rivolto il credito bancario, con il necessario concorso dei capitali direttamente investiti nelle imprese e delle risorse che possono essere utilmente raccolte sul mercato. Il rispetto delle regole e la linearità dei comportamenti sono condizioni essenziali, sulle quali continueremo a vigilare». Interventi tempestivi e chiari - «La via della ripresa, non solo economica, non sarà breve, né facile», avverte ancora il governatore. «L’incertezza è insita nella transizione, rapida, verso un mondo molto diverso, più mobile e aperto, dove la tutela dei deboli deve coniugarsi con l’offerta di opportunità per i giovani». «Politiche di ampio respiro vanno inserite -spiega Visco - in un quadro chiaro e organico di interventi. Chi investe, chi lavora e consuma, deve potersi confrontare con un programma che consideri tutti gli aspetti da riformare nella società e nell’economia, che promuova l’innovazione e il rispetto della legge, ispirandosi a principi di efficienza ed equità, che premi il merito e la responsabilità». Cogliere l'occasione per innovare - Visco è comunque ottimista: «L’offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente». Se in passato, ricorda il Governatore, «recessioni profonde si sono associate ad ampie ristrutturazioni del sistema produttivo che hanno dato luogo all’introduzione di nuove tecnologie e modelli organizzativi», lo steso potrebbe accadere ora. La crisi può essere per le nostre imprese l’occasione per attuare ed estendere quello che fino ad oggi in molti casi ha tardato: un profondo rinnovamento del modo di produrre di fronte alla rivoluzione digitale, in grado di generare nuove forme di impresa e di occupazione, in nuovi ambiti di attività».