Basta musi lunghi da austerity e teste basse da spending review. Alla parata militare di Roma del 2 giugno di quest'anno è ora di portare il naso all'insù e godersi il trionfo delle Frecce tricolori. Complice un cenno di ripresa, mista all'idea renziana di berlusconiana memoria che le politiche lacrime e sangue poco aiutano la crescita economia, ecco che si allargano i lacci della borsa e si torna a festeggiare la festa della Repubblica con più entusiasmo. Cielo tricolore - Tornano a volare gli aerei delle Frecce tricolori, tenute a terra nel 2013 dall'allora ministro della difesa Mario Mauro. L'esibizione ci sarà al momento del'Alzabandiera per la deposizione della corona all'Altare della Patria e in chiusura di parata, con la conclusione delle piroette in volo sui Fori imperiali. Uno sfizio che piace a grandi e piccini, ma che scatena ad ogni uscita pubblica grandi polemiche su quanto costi davvero far volare i piloti più estremi dell'Aeronautica militare italiana. Stando alle cifre raccolte nel 2013 dal Fatto quotidiano, un'ora di volo di ogni componente della formazione tricolore costa circa 5 mila euro, per nove aerei fa scarsi 45 mila euro. Le novità - A salutare Giorgio Napolitano e tutte le autorità che affolleranno il palco d'onore quest'anno tornano i Corazzieri stavolta a cavallo, visto che lo scorso anno avevano intristito il pubblico e Re Giorgio mentre sfilavano appiedati. Il 2011 sembra un secolo fa, quando la parata vantava 6 mila mezzi in sfilata e un costo complessivo di 4,4 milioni di euro, circa tre volte il costo dello scorso anno, poco più del doppio rispetto al 2014 (1 milione e 900 mila euro). La parata sarà aperta da un blocco di uniformi storiche dai Carabinieri alla Croce rossa passando per tutti corpi militari e non che hanno partecipato alla Prima guerra mondiali, in ricorrenza del centenario della Grande Guerra.