Processo Ruby, Longo e Ghedini si appellano all'Ordine

I due avvocati di Berlusconi, nonostante l'inchiesta formale che li riguarderà, potrebbero tenersi il caso. Ma passeranno il testimone a Cecconi
di Andrea Tempestinidomenica 5 gennaio 2014
Processo Ruby, Longo e Ghedini si appellano all'Ordine
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Silvio Berlusconi, tramite i suoi difensori, ha depositato giovedì a Milano il ricorso in appello contro la sentenza con cui è stato condannato dal Tribunale a 7 anni di carcere per il caso Ruby. Nel ricorso si chiede l’assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile con la formula "perché il fatto non sussiste" I legali - Intanto Niccolò Ghedini e Piero Longo si appellano all'ordine degli avvocati. In sostanza chiedono se possono continuare ad essere i legali di Silvio Berlusconi nell'Appello del processo Ruby. A tre giorni dallo scadere del termine per la presentazione dei motivi di impugnazione della condanna dell'ex premier a sette anni, con una mossa a sorpresa, Ghedini e Longo con un fascicolo di 25 pagine si rivolgono all'Ordine degli avvocati di Milano. I due giocano in anticipo sui tempi della loro futura inchiesta, obbligata, poiché sono stati trasmessi gli atti alla Procura da parte dei giudici dell'altro filone del processo Ruby, quello a Emilo Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Non risultano indagati - In attesa della risposta dell'Ordine degli avvocati, si può fare riferimento a quanto detto dal Consiglio dell'Ordine a fine dicembre, quando è stato spiegato che i due avvocati, ad ora, non risultano indagati nel medesimo procedimento di Berlusconi, e che dunque possono assistere il Cavaliere. Inoltre viene sottolineata la norma forense in base alla quale viene congelato il procedimento disciplinare a un avvocato nel caso in cui penda già un'indagine penale. Come detto, la richiesta arriva dopo che in novembre i giudici Catto-Pendino-Cannavale avevano trasmesso ai pm gli atti non solo per le trenta teste, ma anche per Ghedini e Longo, appunto, gli avvocati che la motivazione di condanna metteva in relazione ad alcune incongruenze alle indagini difensive. La strategia - Ora la Procura di Milano è formalmente obbligata ad indagare tutti, Ghedini e Longo compresi, non appena il Tribunale avrà terminato di trasmettere le fotocopie. A Capodanno, però, non ci sono ancora indagati nel nuovo filone d'indagine. Ghedini e Longo, adesso, vogliono sapere se possono scrivere oppure no l'appello per Berlusconi, da presentare entro il 5 gennaio. In teoria, non ci dovrebbero essere ostacoli: l'ordinamento forense vieta a un legale di patrocinare un imputato se il legale è indagato, ma lo stesso Ordine considera il processo di appello a Berlusconi e quello futuro che coinvolge anche Ghedini e Longo come due processi separati. Dunque, l'orientamento degli avvocati, ora, è quello di scrivere le motivazioni d'appello, per poi cedere la difesa di Berlusconi a un collega, a Federico Cecconi, storico difensore, negli ultimi anni, di David Mills.

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