Per le dispute tra Comuni e cittadini, riguardo lo sforamento d'orario sulle strisce blu, alla fine decide il Comune. La multa per chi sosta sulle strisce oltre il tempo per il quale si è pagato può essere fatta, ma solo se i comuni hanno adottato una "specifica previsione". Questo è quello che è emerso dell’incontro di giovedì sera al Viminale tra i ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, in qualità di presidente dell’Anci. Ai Comuni verrà quindi data la facoltà di erogare multe, salvo assenza di provvedimento ad hoc, e, visti i conti in rosso, è molto probabile che si affretteranno a varare appositi provvedimenti. L'incontro - La decisione è arrivata dopo settimane di proteste da parte dei sindaci dei vari comuni italiani. Un vero e proprio scontro che ha visto il Ministero dei trasporti deciso e quello dell'Interno decisi a non far pagare le multe e, dall'altro lato, i comuni pronti a continuare l'erogazione. Per il ministro Lupi, posto che "il principio generale è che i cittadini rispettano le leggi e anche gli amministratori devono farlo e non possono interpretarle", il punto fermo è che "le multe non possono essere usate come tassazione indiretta sulla pelle dei cittadini". Alla fine si è optato per un punto d'incontro: "Per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune", quindi uno specifico provvedimento emesso. Questo perché "si è convenuto che la regolamentazione della sosta è competenza dei Comuni che ne definiscono le modalità con proprio atto deliberativo". In assenza di tale delibera e quindi finché non verrà approntata non è possibile elevare multe per il caso in questione. Per quanto riguarda le penalità sarà sempre il Comune a decidere, anche se le multe dovranno essere improntate a criteri di commisurazione e ragionevolezza rispetto alla tariffa richiesta per la sosta.
