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Coronavirus, Attilio Fontana in pressing su Conte: chiudere tutto subito, negozi e mezzi pubblici. Situazione al limite

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"Chiudere tutto", per davvero, per fermare il coronavirus. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana incontra in video conferenza i sindaci dei comuni capoluogo di provincia della regione e rilancia. Il decreto d'emergenza approvato sabato dal governo (ed esteso lunedì sera al resto d'Italia) non basta, perché "i numeri dei contagi devono scendere" e il sistema sanitario lombardo "sta facendo i miracolo ma siamo molto vicini al limite". 

 

Questo, spiega Fontana, è "il tempo della fermezza. I sindaci e il presidente di Anci Lombardia chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, l'abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza". Quindi non bastano le distanze di sicurezza, i consigli a restare in casa, le chiusure a singhiozzo nel weekend. Bisogna chiudere tutti i luoghi a rischio: i negozi, i bar, i ristoranti, e non solo dopo le 18. E bloccare anche i mezzi pubblici e le metropolitane. Troppo alto il rischio contagio.

 



"Abbiamo aumentato di oltre 200 posti la disponibilità dei reparti di rianimazione e abbiamo ancora la possibilità di trovare delle soluzioni - ha ricordato Fontana ai microfoni di Sky Tg24 - ma la richiesta dei malati è elevatissima". Per Fontana il sistema sanitario lombardo "può reggere ancora per una settimana". Anche la Fiera di Rho, ha confermato Fontana, ha dato la sua disponibilità segnalando che in Lombardia ci sono anche ospedali dismessi da poco che possono essere riadattati rapidamente. "A noi - ha aggiunto - adesso manca personale e mancano i macchinari per al rianimazione".

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